Carlo Cuppini

venerdì 23 ottobre 2009

19 - bombe sull'Italia

Gli USA e i loro alleati della NATO sono soliti bombardare i paesi dove si annidano gruppi criminali pericolosi per la collettività mondiale e per le democrazie. Anche se questi gruppi sono minoritari e in opposozione ai governi di tali paesi. Come nel caso del Pakistan e dell'Afghanistan oggi, dopo la fine del regime dei Taliban. Ad esempio.
Dopo la faccenda delle navi nucleari nel Mediterraneo, mi aspetto che qualcuno bombardi l'Italia, e non solo il Sud, cercando di radere al suolo con raid aerei i covi dei leader mafiosi, i loro quartieri generali, soprassedendo su eventuali stragi di civili e altri incidenti collaterali, sparando a vista a tutti gli individui sospetti di militare nelle file di orrganizzazioni mafiose. In genere basta essere vestiti in un certo modo per risultare sparabili. Questo è ciò che avviene in tutto il Medioriente, per lo meno. In genere, in queste cose, i militari non vanno tanto per il sottile.
La mafia non è terrorismo internazionale? Be', i suoi effetti, finora, sono sicuramente più devastanti. Per noi, e per tutti. E per tutto. Non si capisce perché il governo italiano mandi le truppe a scovare terroristi in Medioriente e altrove, e non risolva questa piaga. E' un po' come se Karzai mandasse soldati Afghani a dare la caccia ai mafiosi o a proteggere i napoletani dalla guerra dei clan. Ma in fondo questo è comprensibile: ci pace il surrealismo politico e giornalistico.
Quello che non capisco veramente è perché si sia creata una coalizione mondiale che attacchi l'Italia, con bombe e carrarmati, per fare ciò che i nostri governanti non sono stati capaci di fare finora: sgominare militarmente questi criminali.
Forse succederà. Quando i popoli del Mediterraneo cominceranno a pescare pesce fosforescente.

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