Carlo Cuppini

giovedì 13 ottobre 2011

Libia 1984

E' un momento storico interessante, bisogna prestare attenzione: sta avvenendo sotto i nostri occhi, in tempo reale, la trasformazione degli "amici" in "nemici". Non mi riferisco a Facebook, sto parlando della Libia, ma è come se parlassi di 1984 di George Orwell.
Gli eroici e buoni "ribelli" che abbiamo appoggiato con raid aerei e forniture di armi stanno cominciano a diventare "estremisti" e perfino, in certi casi, "terroristi". Si comincia a parlare degli abusi e delle torture verso gli "altri" africani presenti in Libia, civili inermi, perché a dire dei "ribelli" sarebbero arrivati in Libia per volontà di Gheddafi. E quindi meritano di essere violentati e bastonati e eventualmente ammazzati. Si comincia a parlare di bombe nelle moschee, repressione della minoranza Sufi, torture, rappresaglie e uccisioni arbitrarie dei soldati dell'esercito libico regolare imprigionati.

Improvvisamente i media nostrani, in sintonia con i politici nostrani, cominciano a incrinare l'immagine pura e romantica dei "ribelli", e nel giro di pochi giorni già ci viene già da guardare con diffidenza a questa banda di "arabi", "tribali", "islamisti", "fondamentalisti","terroristi".
Ma saranno davvero gli stessi di qualche mese fa? O sono stati sostituiti nottetempo dagli alieni? O forse sono stati mutati geneticamente per un'esperimento della CIA?

E perché adesso è necessaria la trasformazione degli "amici" in "nemici"? A quale esigenza geopolitica corrisponde questa operazione mediatica? O non sarà forse che qualcuno è stato troppo frettolosamente dichiarato "amico", mesi fa, pur di avere il pretesto di mettere a ferro e fuoco e colonizzare un paese succulento? Se di guerra civile si è trattato, e si tratta, come abbiamo fatto a decidere tanto in fretta chi erano i "buoni" da difendere e chi i "cattivi" da massacrare? L'appoggio a Gheddafi è stato il discrimine? Quanti "cattivi" abbiamo ammazzato? Quanti "cattivi" stanno ammazzando i nostri "amici"? Un libico che sostiene Gheddafi, è necessariamente "cattivo"? E' necessariamente un "miliziano" o un "soldato"? Il fatto che un torturato apprezzi sostenga Gheddafi costituisce un'esimente o un'attenuante per il torturatore?

In 1984 le tre megapotenze cambiano a turno ruoli e relazioni: l'amicizia e l'inimicizia reciproche si invertono, ribaltando continuamente il fronte e la direzione delle armi. Ma subito la storia passata viene riscritta, si cancella ogni documento che testimonia del precedente assetto, perché tutti sappiano e pensino che il nemico è sempre stato quello, e l'amico sempre quell'altro. Questo grande gioco permette ai potenti di mantenere il potere e di mantenere le persone sotto un'invisibile dittatura dell'irreale, deportando le coscienze di tutti in un piano puramente immaginario e arbitrario, indefinitamente manipolabile.

Se la Libia diventa come l'Iraq, questa sarà la - ennesima - dimostrazione che stiamo soltanto sognando di vivere dentro il romanzo di Orwell. Perché, semplicemente, questo manipolazione criminale che consente di uccidere centinaia di migliaia di persone, con buona pace di tutti (gli altri), non può essere la realtà. Quella in cui nasciamo, quella a cui doniamo la nostra energia migliore, quella in cui moriremo, quella che ci chiederà conto delle nostre azioni, scelte, omissioni.

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