Carlo Cuppini

domenica 16 settembre 2012

bollettino #72: tàgliati (volare)

– tàgliati, per coincidere, spàrati, e poi tagliati gli occhi, le mani, con lametta da barba, se uomo, col filo di un foglio di carta, se donna, su cui hai scritto “nascondimi”, oppure il contrario, e guardi lo specchio, per poter dire “faccia”, e l’ombra ai tuoi piedi, per poter dire “corpo” – coincidere, per coincidere, solo smetti di esistere, stacca i piedi da terra, metti i piedi per terra, non puoi più usare il bancomat, smagnetizzato tu stesso, per primo, tu stessa, per prima, cerchi il nord col torace, la stella polare su mappe, di palpebre, allacciate, dall'interno – l’interfaccia, il cellulare, gli aggeggi, disabilitati, la distanza bruciata – coincidere, per coincidere, tirati fuori, leggero dolore addominale, per lo sforzo, localizzato nella terra, nel suolo, in mezzo ai bulbi oculari, un metro dietro a te, dove non puoi vedere, un metro sopra a te, dove non arrivare, un metro dentro te, dove non hai spessore, abbastanza, per stare, per riempire – dolore acuto e lieve, impercettibile, punto incessante, che scompare, dolce, senza fonte – per coincidere, oltre a ciò c’è la casa, coincidere, oltre il muro lo spazio, coincidere, c'è il prato il cavallo, il contagio, e più oltre c’è il mare, l’aperto, coincidere, e più in là, dentro il becco, dell'uccello, marino, oltre l’aliante, il silenzio nell'aria, quel patto, che non puoi richiamare, che non puoi ribadire, invocare, all’inizio del giorno, ogni volta, ti strappa, richiama, ti lascia per terra, polvere, promessa d'orizzonte, lacerante, senza trucchi, volare –

(forse, per richard bach, alla fine precipitato, non precipitato)

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