Carlo Cuppini

domenica 28 ottobre 2012

bollettino #92: hanno (meno)

– hanno finito il sentimento, finito le scorte, e le scorze, le sporte restano vuote, ne avanzano troppe, di plastica, tutte, non più utilizzate, vietate, s'ammuffano, dietro gli sportelli, del sentimento, desueto, scaduto, senza più scorte, di acque, di viveri – vivere, vivere! – vivere a fare, che? – le scorte, è scortese, restare a guardare, schiattare, uno che schiatta ad esempio – Felice Baum, rinsecchito, senza acqua, tutto scorza, scortato a morire – dal papa, dal preside, dal poliziotto, dal capo della, polìzia, da tutto il governo, dal capo, dei capi, da alcide, de gasperi, dal biasimo, collettivo, dal generale, dell’esercito, dai fazzoletti, soffiati, col riso, nuziale, soffiato, al cioccolato, bianco – scortato, scorato, scoraggiato, con scorze d'arancia avanzate, glassate, spedite in medio oriente, a coprire la fame, le fami, in africa nera, piena di sole, nera di sole, e leoni, di scorta, leoni per vivere e viveri, mangiati – ed era, lì lì, per vivere lì, ed era lì lì, per viveri, per i viveri, in mancanza di vivere – Felice Baum va spedito, al capestro, di buon passo, alla gogna, che gatta ci cova, le uova, ci cogna, cogniamo, noi tutti, in cognita, scorte di cognac, di viveri come, scorte o scorie, sporte piene di spore, ammassate, tra scorze d’arance, d'arancia, spremuta spruzzata, sui campi, sui tetti, sganciata da aeroplani, da guerra, su genti, su case, per sciogliere i brufoli, finalmente, con acidi citrici, aràncici, rancidi, acido sprèmulo, su gente innocente, innogente, fotogenica, gentica – gente all’erta, accorta, senza scorza – non come lui, che è scortato al capezzale, di lui stesso, medesimo, me, anche, con lui, di rimpetto – Felice Baum fa la scorta, di scorie, per fare il trapasso, più lieve, più in luce, con fosfori atomici, negli occhi più verdi, che brillano, brillano, al buio, più tossico – e anche, tossisco, per tisico fisico, un fisico, averlo, di scorta, ma non – c'è, non si muore – si va, e si torna, cadendo nel pozzo, dal quinto piano, per le scale, per le scorte, che avanzano, non bastano – nel vano dell'ascensore, riempito di scorte – e non è mai tornato, si torna, con occhiali scuri, o senza scorte, non è stato lui, ma tutti hanno pianto lo stesso, in assenza, con scorze di cuore, sporte vuote, e le scorie, e le scorte, tutte in dispensa, vuote, e il sentimento, senti senti, mento, mentono, meno –

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