Carlo Cuppini

domenica 21 marzo 2021

Piccola storia di confini e divieti (con una storia nella storia)

Un tempo le autorità avevano vietato di uscire dai confini comunali. Questo ci invogliò a esplorare proprio quei limiti, dove la città spesso lascia il posto ai boschi e alla campagna, sui più dolci declivi. Le infiorescenze di inizio primavera esplodevano nei nostri occhi al passaggio. I corsi d'acqua – che venivano da lontano e più lontano andavano a proseguire – attestavano il persistere di un mondo esteso oltre i metri quadrati della libertà concessa: i torrenti toscani Mensola e Ema, il fiume Greve... 

Camminando in prossimità dell'indomito, a qualcuno tornò in mente un racconto contenuto in un vecchio libro dal titolo strano, "Il mondo senza gli atomi". In questa storia i governanti decidevano che a tutti fosse tagliato un dito. Il motivo non era del tutto chiaro. Le persone, in ogni caso, invece di opporsi all'irrazionalità e alla lesività della misura, si mettevano a litigare e a dividersi a proposito di quale dito andasse amputato. Alla fine, i pochi refrattari, comunque mutilati, ragionavano sul fatto che se il segreto della libertà fosse racchiuso nel piacere di bere in compagnia un caffè, in segreto nella veranda di casa, davanti a un incantevole tramonto… be', ancora gli avanzavano due dita.

Poi passammo davanti alla casa del padre di Boccaccio e, più in là, vedemmo l'insolita effigie in terracotta di una fornaia completamente nuda: promessa muraria di una libertà senza regole e senza inibizioni, di cui prendemmo nota.


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