Carlo Cuppini

lunedì 10 maggio 2021

La fine della vita interiore duratura

Facebook mi invita insistentemente a trovare nuovi partner "connettendomi" con loro attraverso il servizio di "dating" – non è specificato se in aggiunta o in sostituzione alla compagna della mia vita.

Nell'epoca del Grande Reset una serie di benefits e di facilities, rigorosamente gratuiti, concorrono a far coincidere il mondo reale con la fantasmagoria del "Mondo nuovo" di Aldous Huxley: dove, tra le altre cose, è cruciale la messa al bando della monogamia, considerata immorale e illegale, in quanto nevrosi individualistica e boicottaggio della indispensabile connessione paritaria e obbligatoria, almeno potenziale, di tutti gli individui all'interno del "formicaio". La pratica dell'iper-edonismo consumistico, anche in materia di relazioni, coincide con l'esigenza delle strutture di potere di penetrare, gestire, dirigere, monitorare ogni singolo snodo dell'esistenza delle persone, rendendole efficienti e funzionali. Ciò che tu desideri, è ciò che è necessario che tu desideri e ottenga perché tutto funzioni alla meraviglia, come un orologio svizzero, mentre tu ti senti completamente libero. Questa è la chiave.
La distruzione della vita di coppia del "Mondo nuovo" non deriva dalla critica della famiglia borghese del marxismo originario: la famiglia non è vista come perpetuazione di micro-strutture economiche da superare, ma come una potenziale fonte di vita interiore duratura (buona o cattiva, sana o morbosa, non importa), che in quanto tale segue delle sue logiche che non sono totalmente penetrabili e controllabili dalle emissioni del potere.
L'ostinazione sentimentale del protagonista del "Mondo nuovo", il suo imperterrito sottrarsi al paradigma delle relazioni occasionali, è il più grave attentato alla tenuta ideologica del regime: un comportamento capace di svelare che ciò che è offerto/imposto come la compiuta liberazione dell'individuo, in realtà è la compiuta dissoluzione della persona, e la definitiva dispersione della sua energia potenziale (che potrebbe anche nutrire germi sovversivi), nel gratificante funzionamento del formicaio.
Da parte mia, ringrazio Zuckerberg per la premura, ma continuerò a rispettare il sesto comandamento così rivisitato: "Non connettere atti impuri".
E a raccontare alle nuove generazioni storie che affondano le radici in altri passati, in altri futuri, in valori spazzati via da un presente piatto e scintillante come un deserto pieno di fate morgane.

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