Carlo Cuppini

sabato 31 luglio 2021

Consigli estivi per esterrefatti

La civiltà del diritto era edificata intorno a principi giuridici ed etici inviolabili, i quali – pur nella ricerca di soluzioni a problematiche pressanti – dovevano sempre essere fatti salvi.
Nella neonata civiltà "della scienza" (o dovremmo dire della tecnica) "comandano i dati", e tutto ciò che funziona (o potrebbe funzionare, o promette di funzionare), rispetto a un determinato obiettivo, è da considerarsi legittimo; anzi, NON può NON essere attuato, in una nuova accezione di "dovere morale". Qualora si incontrino degli intoppi, benvengano i militari.
Il precipitoso avvicendarsi di questi due modelli di civiltà non è stato osservato e commentato con adeguata prontezza e attenzione.
Oggi ci troviamo già a trasloco avvenuto, guardiamo le pareti e le stanza della nuova casa comune, ci chiediamo come sia potuto accadere e come potremo mai ambientarci in questa mutata condizione sociale.
La nuova normalità non era quella pittoresca dei box di plexiglass in spiaggia e del distanziamento sociale. Era quella della biopolitica e della biosicurezza, dei patentini biometrici, quindi della discriminazione e della segregazione giustificati perché "funzionali". In questa normalità, per l'appunto, comandano i dati, che di volta in volta dispongono e distribuiscono nel corpo della società misure che devono essere intese come "buone" in quanto, secondo la logica dei "dati" (che comincia a mostrare inattesi punti in comune con quella del profitto) ineluttabili.
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Consigli estivi per gli esterrefatti:
• superare la rabbia verso chi ha firmato questo contratto a nome di tutti senza leggerne le clausole scritte in piccolo;

• prepararsi ad affrontare il tempo che ci attende, con i suoi paradigmi egemonici;

• farsi "uomini-diritto", "donne-diritto", sul modello degli uomini-libro in Fahrenheit 451: persone che in segreto – scambiandosi muti sguardi d'intesa in pubblico e parlando liberamente nelle catacombe – incorporano il significato e il valore di ciò che viene spazzato via, facendone una missione, per tramandare a un'epoca successiva ciò che forse avrà la possibilità di rifiorire; farlo come se questa fosse una promessa della Storia, senza esitazione.

• fare dieci minuti di meditazione la mattina e dieci la sera;

• leggere o rileggere il Tao Te Ching;
• leggere buoni libri;
• contemplare un dipinto dell'Annunciazione, possibilmente di epoca medievale o proto-rinascimentale, possibilmente nella penombra di un luogo sacro;
• limitare l'uso dei social network, disattivare le notifiche;
• passare molto tempo da soli, in prossimità della natura;
• riflettere sui concetti di "virtù", di "persona", di "condivisione";
• tenere un diario;
• pensare, se si dovesse morire domani, che cosa si lascerebbe ai propri cari, e al mondo;
• osservare i fiori, la militanza dei fiori; e gli animali;
• cercare la grazia, coltivare la forza interiore;
• socchiudere gli occhi, lasciare che sulle labbra affiori un sorriso, anche minimo.

1 commento:

  1. Grazie mille. Ne avevo bisogno, oggi. Mi fa sentire un po' meno sola. 🌺

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