Carlo Cuppini

domenica 22 maggio 2022

Delle giornate a Torino mi porto a casa una serie di ricordi belli...

Il più prezioso: l’entusiasmo delle bambine e dei bambini che hanno partecipato alla presentazione-lettura-viaggio di “Il mistero delle meraviglie scomparse” nel Lab Biblioteca: la loro voglia di ascoltare una storia, di intervenire, di dire la loro, di proporre sviluppi alternativi, di chiedere conto di determinate scelte narrative, di essere ascoltati con le loro mani sempre alzate. Ho provato ad ascoltare tutte e tutti; ma quei 60 minuti, che prima di iniziare mi sembravano un tempo lunghissimo, sono trascorsi in un battito di ciglia. Allora la conversazione è continuata dopo la conclusione, con l’assalto di bambine e bambini armati di curiosità e fantasia, interpretazioni e proposte: “Secondo me l’Arno ha rubato tutti i monumenti per far capire alle persone che è più bello condividere che possedere.” Bravo Bochao, mi sa che ci hai proprio preso. E mentre firmavo i loro foglietti loro continuavano a tempestarmi di domande. E io che pensavo che sarebbe stata dura catturare la loro attenzione, in un contesto così rumoroso, dispersivo e affollato...

(Nello spazio accanto c'era il ministro Bianchi, e a un certo punto mi hanno chiesto di fare un po' più piano e mi hanno abbassato il volume del microfono. Chissà se stava descrivendo l'alto valore educativo dell'obbligo di mascherina in classe...)
Poi l’incontro con i ragazzini di Radio Immaginaria, che hanno dai 10 ai 17 anni e si comportano come professionisti dell’informazione. La loro storia incredibile, compreso un viaggio in Ape fino a Stoccolma, è diventata un libro, “Noi abbiamo futuro”, pubblicato da Marcos y Marcos, che in questi giorni ospita la radio nel suo stand.
Qui, al minuto 18 circa, potete sentire l’intervista che mi ha fatto Lorenzo sul “Mistero delle meraviglie”: https://radioimmaginaria.it/.../49884859-torino-salone...
Poi le riflessioni e visioni, letterarie e non, scambiate con l’editore Marco Zapparoli e con le ragazze dello staff Marcos y Marcos.
Poi il tempo passato con Giovanni Agnoloni e con gli editori e gli autori Arkadia Editore, per il firmacopie di “Da luoghi lontani” e per trovare modi per far volare più in là, verso altri luoghi più lontani, questo libro da poco pubblicato.
Poi gli incontri casuali, non cercati, con amici scrittori ed editori, e anche con persone che in questi due anni ho conosciuto soltanto attraverso le distanze: Alessandro Ricci, Patrizia e Maurizio, Ivan Crico, Franziska Peltenburg-Brechneff, Remo Bassini
E Remo Bassini in realtà mi riporta alla “fuga” vercellese, tra una giornata torinese e l’altra, su treni a bassissima velocità che attraversavano risaie e archeologia industriale come se fossero dipinti a olio.
E poi la bellezza della stazione di Porta Nuova vista dal fondo di piazza Carlo Felice… un incanto di architettura e natura compenetrate come in un film di Miyazaki.
E infine gli incontri desiderati, e mancati per un soffio per vari motivi, che hanno anch’essi un loro fascino kunderiano che dà senso e spessore al prolungamento dell’attesa: con Claudia Tarolo, con Enrico Macioci, con Simona Vinci, con Giovanni Turi
E ora, la settimana prossima, mi aspettano i bambini fiorentini, 13 classi da incontrare in tre mattine. E una nuova presentazione di "Da luoghi lontani" a Firenze, il 26 maggio al caffè Chiaroscuro, per chi si è perso quella alle Murate.
La settimana successiva tappa a Urbino, e a ruota un favoloso viaggio oltremare con un libro in valigia...
Ma... una cosa alla volta!

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