Carlo Cuppini

sabato 24 dicembre 2022

Un saggio polacco su "Il mistero delle meraviglie"

Dopo le notizie della seconda ristampa di "Il mistero delle meraviglie scomparse" e dell'adozione del libro da parte di tante classi, questo scampolo di 2022 mi riservava ancora una straordinaria sorpresa, sempre legata alla mia fiaba fluviale.
In questa vigilia di Natale, come un magico biglietto d'auguri, mi arriva dalla Polonia la notizia della pubblicazione di un articolo accademico di Karolina Kopańska, italianista dell'Università di Danzica, su "Scienze umanistiche - prospettive di ricerca", interamente dedicato al "Mistero". La ricerca (straordinariamente interessante a prescindere dal suo oggetto), attraversa il mio racconto per andare in tante direzioni, rivivificandolo profondamente attraverso gli strumenti vibranti della critica letteraria.
E io sono profondamente onorato e grato per questa attenzione che ha voluto dedicare all'avventura dei piccoli Filippo e Francesca lungo il fiume Arno: mi emoziona leggere come la mia narrazione semplice possa essere intesa in nella chiave iniziatica propria delle strutture fiabesche, e che la fantasmagoria anarchica che anima la storia possa essere destrutturata come proposta eco-critica e di "educazione alla vita consapevole".
Riporto di seguito il passaggio che più mi ha colpito (in una approssimativa traduzione automatica):

"I personaggi di Carlo Cuppini si dedicano alla contemplazione della natura circostante. Si svolge letteralmente al di fuori del tempo (il vecchio che ha organizzato il loro viaggio alla sorgente del fiume ha fermato il tempo per consentire loro di completare la loro missione prima che i genitori si rendano conto che se ne sono andati). Filippo e Francesca osservano con attenzione e tenerezza il mondo naturale che li intimidisce e li incanta. Ulrich Schnabel, nella sua opera "L'arte di oziare. Sulla felicità di non fare nulla”, indica chiaramente che i bambini sono oppositori naturali della società dell'accelerazione. Non devono fare niente. Fanno solo quello che vogliono e quando vogliono. Questo fa sì che la fiaba "Il mistero delle meraviglie scomparse" venga letta come un'interpretazione della vita consapevole. I pensieri dei bambini scorrono liberi con il fiume, fermandosi di tanto in tanto su un oggetto, un evento, qualcosa che appare nel loro campo visivo."

Grazie infinite a Karolina Kopańska.
Grazie all'amico Giovanni Agnoloni che le ha fatto conoscere il mio libro.
Grazie sempre a Claudia Tarolo, che ha scelto il mio racconto, e a tutta la casa editrice marcos y marcos, che gli ha dato le pagine per volare e che continua a soffiare sulle sue ali di carta per farlo arrivare ancora un po' più in là.





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