Carlo Cuppini

mercoledì 10 marzo 2010

Osservazioni scientifiche



Poesie per una scienza dal sapore di davanzale




1

adesso che l’attesa del sereno
non riguarda la scienza meteorologica
ma il segreto
dei rintocchi tra i polmoni
ora che il patto con la sussistenza
del cuore sembra un fiore
che sta per essere strappato
è urgente che il rosso sia tenuto a bada
che il nero non sconfini sul bianco
è un problema di ottica
che chiama in causa il cromologo
dovunque lui si nasconda qualunque
sia il motivo per cui la
sua professione non è
stata inventata



2

non possiamo far altro che inviare un fax al nostromo
(mandato in copia anche all’addetto al periscopio)
perché vogliamo pregare che il mare
che ci ha sospinti alla riva alla vita
all’inizio del tempo che è stato
l’inizio del frattempo incrinato
che ci troviamo a abitare – pregare
che il mare si rinsaldi nell’aprire
davvero l’azzurro
nel versarci liquori salati
e dolcissimi
a noi
nel chiuso traspirante del torace
che poi ci riscaldi e rinsaldi
ci rinsaldi davvero
l’un l’altro
tra umani

3

Lucy ti amo
preistorica nonnina
donnissima stellare
terrestre come poche
mucchietto d'ossa identica
al fossile
femmina splendente ignara di belletti
tu che hai dato inizio alla specie
almeno secondo i sussidiari
specializza in cerette
Madonna senza annuncio
senza Cristo né ascensione
tu sei più Eva dell'altra Eva quella vera
e chissà che razza d'Adamo
è stato il tuo uomo
povero cristo condannato all’oblio
sprofondato tra righe cancellate
dei già rarefatti annali ancestrali
ridotto a poltiglia immemorabile
come i più
come i quasi tutti
polverizzato in assoluta inesistenza
postumità fatta uomo
spazzato via dal vento della storia
padre nostro che sei più niente
condannato al ruolo dell’assenza
molto prima che il giovane Sigmund
facesse su tale tema un gran rumore
tre milioni e mezzo d’anni prima
anno più anno meno che la tua Lucy
si svegliasse a nuova vita in una teca
paleontologicamente a norma
e come donna votata per l’eterno allo sposo
divino ricevesse un nome nuovo
(e chissà qual era il primo)
per via del quale noi
devoti discendenti e fruitori della
postumissima ostensione
porteremo a te - Lucy - al cospetto della teca
ogni tredici dicembre
the biscotti e cincillà



4

patologia in regalo coi punti
della spesa contentamento isterico
senza pretesa di felicità alcuna
familiarità dell’accumulo
non necessariamente con incremento
di colesterolo (dice il medico) nel brodo
alle verdure primordiale
da cui (dice il biochimico) è nata la vita e
poi un tal giorno con ogni probabilità (statistica)
rinascerà la creatura che
abbatterà l'ipermercato e
farà cadere il governo a ditate e
morderà a sangue il morso arrivando a
strappare le redini
dato che nascerà con sul collo
(dice l'esperto di marketing)
un’etichetta sbagliata
come un inverso Kong King
un increscioso refuso nel suo
perciò sovversivo
(sostiene l'esperto di guerriglia urbana e rivoluzione)
codice a barre



5

attendi con le mani nel fuoco
attendi con l’argilla nel grembo
attendi me
preservando l’arsione e il bagnato
me che sono il Sismologo
me che è tutto il giorno che misuro
me che con dovizia ho fabbricato
le tue mani che avvolgono il mondo
che con amore ne rinviano
il collasso



6

prova a ringhiare
se ne sei capace
magari davanti allo specchio per notare
la tua maschera umana crollare
vedere il tuo aspetto tornare animale
e poi passerai all’azzanno
al fornicare al domandare
carezze in vertigine di contropelo

ecco ora sei davvero pronta
per iniziare a imparare
il gioco degli scacchi e lo stile
ti studierò al microscopio
dell'amore assoluto
carissima compagna di specie



7

guarda nel buco della serratura
e vedrai nella stanza ovattata
invecchiata di almeno ottant’anni
te stessa ammazzarmi nel buio
strangolarmi con cura in guanti bianchi
e senza dar mostra di sforzo guardare
la mia faccia farsi muso di scimmia
mentre cede il ginocchio
e cado sghembo ai tuoi piedi
e si frantuma la rotula sul marmo
e non protesto né fiato
e ti inchiodo con gli occhi e ti ascolto
il tuo profumo di donna
che emana dal volto e dagli occhi
incantevoli e musicali
dall’interno dei guanti
e non pensare che a questo punto io ammetta
che è stato un errore insegnarti la strada
e poi darti la chiave
e mostrati la porta e la serratura
che qui c’è frescura di uccelli mia cara
li vedo bene e li vedi anche tu
se ti sporgi oltre il buco
il sollazzo svolazzante intorno al corpo
sollievo per il mio
disteso rinsecchito
incamiciato cadavere



8

Darwin ha scoperto animali strani
mentre Darwish cantava di una donna in amore
e a Foggia si spiaggiavano nove balenotteri
che avevano mangiato sacchetti colorati
ed escrementi tossici in quanto umani
(bestie di dieci metri lasciate a agonizzare
per tre giorni abbondanti dato che nessuno
aveva idea di come fare a ammazzarli)
intanto nel mio piatto carne di si struzzo e di maiale
e di maiale ce n'è anche nella valvola
nuovissima cardiaca di mia nonna
il grasso di foca invece è sulle scarpe
che poi sarebbero di vitello
che poi si estingue -la foca- ed è tenerona
ma nella marcia dei pinguini è cattiva
perché mangia le pinguine femmine
e poi non si fa mangiare dall'orso che alla fine
è quello che si estingue davvero e lascia
solo un lascito iconografico
sul tappo della bevanda
di babbo natale

abbiamo dismesso l'etica
abbiamo ritirato la nostra iscrizione
al regno animale
così la zoologia
se non è insurrezione
non è altro che la scienza che studia
gli umani che vanno allo
zoo

lunedì 1 marzo 2010

Virgilio Sieni, "Visitazione": viaggio all'interno di un'opera

Saggio pubblicato su "Culture Teatrali. Danza/900" n.14, primavera 2006


VIRGILIO SIENI, VISITAZIONE: ITINERARIO NEL VENTRE DI UN’OPERA

1. Traiettorie poetiche: tra frantumi e unità
Il percorso artistico e le opere di Virgilio Sieni si possono collocare idealmente nello spazio dinamico compreso tra una fitta serie di opposizioni. Unità e frammentazione; attrazione per la contemporaneità e per la dimensione atemporale; passione per l’aspetto numerico e per quello materico del lavoro; lavoro sulla presenza dell’interprete e sulla sua assenza; oscillazione tra solidità del progetto architettonico e fluidità dell’intuizione poetica.
Le antinomie sono collegate da una continua dialettica tra contraddizione e complementarietà, che potrebbe richiamare quella tra Occidente e Oriente molto presente nella formazione e nel lavoro del coreografo. Il lavoro creativo non risolve nessuna delle opposizioni indicate, ma si risolve completamente in esse, destinando le opere all'irrisolto per eccellenza, all'enigma.
Nel territorio del progetto artistico, il lavoro si realizza come tensione esploratrice e unificatrice, come mappatura di qualcosa che resta in definitiva inconoscibile. Sforzo "alchemico" e pratica trasformatrice che conduce a nuove relazioni e associazioni. tra elementi fondanti o contingenti dell'esperienza umana, all'interno di contesti inconsueti e inauditi, secondo logiche sfuggenti, spiazzanti, a volte irriconoscibili e perturbanti.
L’indeterminatezza è caratteristica comune di un percorso proiettato verso l’apertura multilaterale del senso. Le singole tappe del processo artistico di Sieni sono caratterizzate da pulsioni osmotiche che le rendono permeabili l'una con l'altra. Da un punto di vista poetico la non perentorietà delle affermazioni, il senso diffuso dell’ascolto e dell’interrogazione, la non intenzionalità della significazione costituiscono il nucleo di una pratica tesa ad immergersi direttamente nel senso del mistero e nella bellezza.
Nel panorama contemporaneo della ricerca coreografica e teatrale, il lavoro di Sieni spicca, , per l'originale convergenza di una vocazione coerente con la multiformità di soluzioni poetiche, all’interno di un percorso tutto teso a iscriversi in un'idea pura e radicale di danza e di arte. Il suo percorso si è sviluppato a partire dagli esordi nei primi anni ‘80 grazie all'attraversamento di ampie arcate tematiche –dalla mitologia, alla tragedia attica, al mondo della fiaba, alle visioni della contemporaneità- e incontrando i più diversi ambiti della cultura umana –dalla filosofia, alla poesia, alla matematica, all'architettura, alle tradizioni popolari.
La scelta di una danza pura e l’apertura verso altre discipline non sono aspetti in contraddizione: il loro intreccio è segno di una vocazione plurale e unitaria insieme, articolata in varie direzioni e su molti piani contemporaneamente, ma dentro una prospettiva fondamentalmente olistica e “alchemica”.