Carlo Cuppini

domenica 20 marzo 2011

Ventre della balena





dal ventre della madre a quello
della balena il passo è stato breve
il tempo sincopato di un singulto

qui stiamo e sgomitiamo
finestrini non ce ne sono pertanto
guardiamo la volta celeste
la coltre di pleura e gli alveoli 
del cetaceo che è a noi cielo

la balena è spiaggiata in riviera
la balena va rapida sull'acqua
la balena sta implodendo in fondo al mare
la balena è stata lanciata nello spazio

noi siamo ventre e balena
siamo il suo cibo il suo cancro il
suo letame i suoi calcoli 
renali gli amminoacidi i batteri e la 
sua storica indigestione – il 
movimento intestinale

la balena è casa e mondo e madre e 
morte – è cielo e dio e dio 
è tutto – è mitra 
che spara è di noi l'intorno e 
l'interiore è la prima 
pagina del giornale la ghiandola 
mammaria il bambino stuprato
i fiori sul tetto lo stomaco 
a pezzi la stretta di mano i rifiuti 
illegali il nucleo che esplode il neon 
sul grattacielo la brezza 
lieve sull'ecatombe – dio è ancora la balena 
che ci contiene e la cecità del folle 
cetaceo i suoi succhi 
gastrici che digeriscono 
poco a poco a noi occhi e
sinapsi – dio è le 
contrazioni dell'utero nero è 
le doglie dell'animale che 
ci vorrebbe espellere partorire
fare fuori come 
sforzo di preghiera le mani
non sappiamo per dove

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