Carlo Cuppini

domenica 2 agosto 2020

CHIEDO VERITÀ

Oggi, 2 agosto, ricorrono i 40 anni della Strage di Bologna. Credo che ci sia un solo modo per onorare davvero le tragedie del passato: essere coerenti nel presente con i valori e gli impegni espressi sempre in occasione di queste ricorrenze. Valori e impegni che in genere riguardano la verità e la giustizia.
Da gennaio a oggi molti, a vario titolo, hanno sollevato la questione della verità su quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo - una delle pagine più drammatiche e per certi versi controverse della storia repubblicana. Verità che significa discussione sulla verità e ricerca della verità: mai può significare racconto calato dall'alto e indiscutibile in virtù del principio di autorità.
Queste persone - nella quasi totalità dei casi - sono state variamente diffidate, denunciate, delegittimate, demonizzate, ostracizzate, bollate con etichette infami e imbecilli, calunniate, richiamate dai rispettivi ordini professionali o dalle autorità, penalizzate professionalmente, ricattate, sottoposte dai media a "indagini" tendenziose, passate per la macchina del fango, sbeffeggiate da autorità governative e da commentatori televisivi, ritratte in modo grottesco dai media e additate perché fossero esposte a linciaggio e stigma sociale, minacciate, intimidite, sottoposte a Tso.
Si noti: questa non è una lunga variazione di termini sinonimici per dare enfasi barocca a un paragrafo retorico: per ognuna di queste espressioni ci sono esempi concreti, che danno un’idea della dimensione vasta e sfaccettata della persecuzione del pensiero critico che è stata attuata a partire dalle massime autorità, e, a cascata, replicata nei vari snodi dalla relazione tra autorità e società.
Intanto l’avvocato del popolo ha convinto il popolo a fargli da avvocato, nella sua battaglia contro il primo interesse del popolo: la verità.
Dunque io, come cittadino, affinché covid non diventi un nuovo “mistero italiano”, chiedo verità, veridicità, onestà, correttezza, libertà, iniziativa, coraggio - al governo, ai parlamentari e politici, agli uomini e donne delle istituzioni, ai mass media, ai singoli giornalisti d’inchiesta, agli scienziati e ai medici, agli intellettuali, a chi sa qualcosa perché è stato coinvolto in prima persona e non ha avuto il coraggio di parlare per i motivi di cui sopra, ai magistrati, ai garanti e vigilanti, ai cittadini che si informano, discutono, scelgono, e devono decidere se vogliono essere trattati come adulti responsabili o come bambini a cui certe verità vanno filtrate o nascoste.
Verità sui rapporti dell’Italia con l’OMS e dell'OMS con altri Stati e con i finanziatori privati, e sulle eventuali pressioni esercitate per progetti geopolitici e interessi economici.
Verità sulla mancata attuazione del piano pandemico ufficiale (quello del 2010).
Verità sul piano pandemico segreto (gennaio 2020).
Verità sui verbali del Cts.
Verità sulle mancate o ritardate chiusure di zone geografiche o di attività lavorative in Lombardia.
Verità sull’incredibile errore dell’Aifa, che dal 17 al 25 marzo (la settimana del picco di decessi) ha autorizzato una modalità di somministrazione impropria, dannosa e potenzialmente letale, dell’interferone beta-1. Errore su cui l’Aifa rifiuta di dare spiegazioni e dati di monitoraggio a chi li ha chiesti (c’è anche un’interrogazione parlamentare).
Verità sulla gestione del covid nelle Rsa.
Verità sui protocolli che hanno portato a eccessive ospedalizzazioni di malati lievi, prima, e all’abbandono di migliaia di malati nelle loro case, con i loro parenti, poi, senza alcun controllo medico, senza alcuna assistenza e senza terapie, per un tempo irresponsabilmente lungo (14 giorni), destinato inevitabilmente a concludersi con un’ospedalizzazione fatalmente tardiva.
Verità sulla raccomandazione ministeriale di non compiere autopsie, ripetuta da febbraio a maggio - le quali avrebbero evidentemente permesso di comprendere tempestivamente le effettive cause e concause dei decessi, e quindi individuare da subito le terapie più adeguate, salvando probabilmente migliaia di vite.
Verità sulle mancate risposte del Ministero a quanti, tra gli addetti ai lavori, hanno ripetutamente chiesto un’interlocuzione perché convinti di avere a disposizione dati utili e inediti sulla malattia e sulle terapie: come nel caso del desametasone, divenuto un “farmaco salvavita” solo dopo la “scoperta” di Oxford, arrivata ben due mesi dopo le segnalazioni fatte con forza, tramite canali ufficiali, da scienziati italiani - e ignorate dal ministero e dai tecnici. Un’arroganza autocratica del governo e delle autorità preposte senza la quale probabilmente - anche qui - si sarebbero potete salvare molte vite.
Verità sul dossier Merler e sull’interpretazione data da Cts e governo, dalla quale cui sono scaturite tutte le decisioni sulla Fase 2.
Soppressione del Cts e sostituzione del suo potere oligarchico-autoritario con una discussione ampia che coinvolga la comunità scientifica nel suo complesso, basata non su assunti indimostrabili, o su pareri soggettivi e non discutibili, ma su dati certi e ragionamenti che vengono resi pubblici, con tutti i riferimenti alla letteratura scientifica e alle evidenze.
Verità sugli eventuali interessi politici, economici, di carriera o di altra natura, dei membri del Cts e degli altri collaboratori esterni, che possano essere entrati in conflitto con il ruolo di consulenza-quasi-vincolante da loro ricoperto per volontà del governo.
Verità sui morti covid, sul loro numero reale, sulle cause e sulle dinamiche dei decessi.
Verità sui morti e sulle vittime non covid, causate dalle misure anti-covid.

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