Carlo Cuppini

sabato 12 giugno 2021

Vaccini e ragazzi: un attentato

A questo punto bisogna assumersi la responsabilità di usare parole molto chiare. Io le mie le ho pesate una a una, e sono queste:

Chi ha organizzato eventi in cui si sono offerti vaccini che comportano rischi accertati, e per questo sono stati sconsigliati dalle autorità, ai giovani e ai giovanissimi – richiamandoli con un misto di lusinghe, regalie, comunicazione "pop", ricatti fisici e morali, minaccia dello stigma sociale – ha compiuto un ATTENTATO.
“Richiamati” in realtà non è la parola giusta: se bisogna usare parole chiare, la parola giusta è “ADESCATI”.
Subito dopo va detto che una parte della responsabilità è di chi avrebbe avuto il potere e il DOVERE di impedire questo scempio, e non l’ha fatto; come anche di chi avrebbe avuto titolo per condannarlo, denunciarlo, e non l’ha fatto.
Lo scrivevo il 30 maggio: di fronte al previsto danneggiamento della generazione dei figli, determinato da questa incauta e scellerata politica vaccinale, molte persone si sarebbero dovute assumere la RESPONSABILITA' di decisioni politiche, di dichiarazioni parziali, fuorvianti o disinformanti – se non proprio manipolatorie – di pressioni psicologiche indebite, della simbolizzazione di un fatto strettamente sanitario che dovrebbe essere trattato con la massima lucidità e consapevolezza, di silenzi e omissioni.
Con il decesso della diciottenne Camilla Canepa, e il ricovero in gravi condizioni di altre persone giovani e giovanissime, il momento è già arrivato.
La cosa grottesca è che molti dei personaggi titolati che oggi piangono, strepitano, dicono “io l’avevo detto di non fare Astrazeneca ai giovani”, in verità nei mesi scorsi hanno detto TUTTO e il contrario di tutto su questo tema. Compreso che Astrazeneca era un vaccino "efficace e sicuro" per tutti.
E non lo hanno fatto esprimendo l’umiltà, i dubbi, le incertezze, insomma il metodo della scienza, comprese le doverose astensioni sugli aspetti privi di sufficienti dati; ma perentoriamente, con arroganza e aggressività, spacciando CONGETTURE, ipotesi e wishful thinking per certezze assodate; manipolando in questo modo l'opinione pubblica e spingendo le persone a fare scelte incaute e disinformate; e, quel che è peggio, sconfessando i principi stessi della scienza in nome di una vanità irresponsabile, oppure di interessi privati.
Questi personaggi hanno espugnato la città della scienza, e dalle sue torri continuano a sventolare uno straccio con su scritto “la scienza”, con lo scopo di incutere soggezione, aumentare il proprio potere personale, negare la possibilità di un dibattito e la complessità dei temi, appioppando ETICHETTE infami a chiunque avanzi dubbi, invochi il principio di cautela di fronte ad aspetti evidentemente non acclarati, pretenda di trattare le congetture – proprie e altrui - come tali.
Il TRADIMENTO della scienza da parte di questi addetti ai lavori resterà il lascito più drammatico della vicenda covid in Italia - Paese già reso da tempo acritico e analfabeta rispetto ai messaggi mediatici e alla logica, cedevole di fronte a qualunque tipo di manipolazione perpetrata da chi sia capace di incutere un qualsiasi tipo di soggezione.
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Ma la cosa veramente TRAGICA è che in risposta all’attentato degli openday, questi mediocri usurpatori del discorso scientifico non si sognano nemmeno di dire: "interrompiamo la vaccinazione ai giovanissimi e ai giovani sani, che non sono esposti a rischio covid significativo, finché non saranno raccolti ed elaborati dati sufficienti per ritenere definitivamente scongiurati rischi gravi sul breve, medio e lungo periodo."
Non si sognano nemmeno di fare una riflessione sulla posizione dell’ente per i vaccini tedesco che chiede di non vaccinare i bambini e adolescenti che non abbiano patologie e specifici fattori di rischio (“STIKO recommended on Thursday that only children and adolescents with pre-existing conditions should be given the coronavirus vaccine produced by Pfizer”), perché "gli eventi avversi con una frequenza di occorrenza inferiore a 1 per 100 dosi di vaccino e quelli rilevati in ritardo (effetti a lungo termine) possono difficilmente essere stati registrati nello studio di approvazione". Non si sognano né di fare propria questa posizione, né tanto meno di valutare se non sia il caso di estenderla anche alla fascia di età superiore i 17 anni.
Non si sognano nemmeno di prendere in considerazione la posizione di Stephen Obaro (professore di malattie infettive pediatriche alla University of Nebraska Medical Center) pubblicata su “The Lancet” il 19 aprile: “Dal punto di vista etico, va fatto un bilanciamento del rischio e del beneficio, quando si offra un vaccino anti-covid19 ai bambini, che dà minimi o nulli benefici ai destinatari, nessun beneficio alla comunità, ed espone i soggetti a rischi a medio e lungo termine ignoti.” (trad. mia)
No: questi signori invocano e organizzano ALTRI ATTENTATI: chiedono di somministrare ai giovani i vaccini a mRNA e dispongono che come seconda dose, per chi sotto i 60 anni abbia ricevuto Astrazeneca in prima battuta, sia usato Pfizer - la cosiddetta vaccinazione eterologa.
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Questo mentre in USA esplode la questione delle MIOCARDITI nei giovani vaccinati con Pfizer e Moderna, rilevate in quantità molto superiore a quella attesa. E la CDC indice una riunione urgente per la settimana prossima per esaminare la cosa e rivalutare il rapporto rischi/benefici per i giovani.
Va detto che chi è colpito da queste miocarditi solitamente ne esce vivo. E va detto anche che queste miocarditi, pur risolvendosi, potrebbero determinare una riduzione della capacità cardiaca. Almeno, questo è un rischio che al momento non può essere escluso. Va detto quindi che non si può escludere categoricamente che questi giovani oggi sedicenni, ventenni o trentenni, possano andare incontro a un decesso correlato al vaccino, per INFARTO, quando avranno 40 o 50 anni.
Lo voglio ribadire: le eventuali patologie future e gli eventuali DECESSI di persone che oggi hanno 12, 15, 18, 24, 36 anni (e da settembre magari si tratterà anche di persone di 2, 6, 8 anni) sarà una precisa RESPONSABILITA' di chi oggi autorizza, decide, minimizza, esercita pressioni, disinforma, o semplicemente tace.
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Quanto alla vaccinazione eterologa (combinazione di due vaccini diversi), vediamo a che punto siamo.
Locatelli, coordinatore CTS, oggi 11 giugno: “Ispirandosi a un principio di massima cautela per andare a tutelare con un’attenzione suprema la salute degli italiani si è deciso di raccomandare per tutti gli under 60 la vaccinazione eterologa, con un vaccino diverso.”
Quindi un milione di under 60 vaccinati con la prima dose di Astrazeneca – comprese migliaia di giovanissimi attirati agli open day a suon DJ set e di pinte di birra - riceveranno Pfizer.
Davvero questa è la “massima cautela”, la “suprema attenzione” verso i giovani? Sentiamo un paio di pareri:
Crisanti: “Per quanto riguarda la seconda dose con un vaccino diverso continuo a ripetere che senza dati non si vaccina. Da un punto di vista immunologico non ci sarebbero controindicazioni a fare la seconda dose con un vaccino diverso, ma visto che non ci sono dati rimango dell'idea che dobbiamo averli in mano prima di procedere. (...) Chi si prende la responsabilità di fare il richiamo con un vaccino diverso senza abbastanza dati?”
Patrizia Popoli (Aifa): “C’è un'ipotesi di un effetto incoraggiante, ma ancora non ci sono dati scientifici definitivi. Fino a quando gli studi non verranno pubblicati non possiamo dire nulla di più e bisognerà valutare bene sia il profilo di efficacia che di sicurezza.”
Repubblica ci dice che su questo aspetto “dati arrivano dallo studio inglese Com-COV su 830 soggetti over-50, i cui risultati - ancora preliminari - sono stati pubblicati su Lancet. In questo caso è stata sperimentata sia la somministrazione di una prima dose AstraZeneca e la seconda Pfizer. Se da una parte nessuno dei pazienti ha avuto bisogno di un ricovero in ospedale, dall’altra è stato osservato un aumento delle reazioni avverse lievi come febbre, mal di testa e dolori (…) Nell'articolo viene però spiegato che si tratta di dati ‘ottenuti in partecipanti di età pari o superiore a 50 ANNI’ e nei gruppi di età più giovane la reattogenicità ‘[reazione al vaccino, compresi gli eventi avversi] potrebbe essere MAGGIORE’.”
No, disporre oggi la vaccinazione eterologa per i giovani NON è indice di una “suprema attenzione per la loro salute”: è un nuovo AZZARDO fatto sulla pelle di giovani e giovanissimi, compresi ragazzini minorenni, che – forse non intenzionalmente ma de facto – verranno usati letteralmente come CAVIE.
I dati che oggi mancano, infatti, saranno prodotti proprio grazie a questo nuovo corso vaccinale: e questa cosa si chiama ESPERIMENTO.
Per quello che ne possiamo sapere oggi, quei dati potranno essere buoni o cattivi. Potranno anche farci piangere amaramente, come pare che oggi tutti piangano per la ragazza di Sestri Levante deceduta e preghino per le altre giovani donne in terapia intensiva che lottano per la loro vita.
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In conclusione, lo voglio dire di nuovo in modo molto chiaro:
Esporre a rischi noti e ignoti bambini, adolescenti e giovani sani, senza alcun beneficio per loro, è un ATTENTATO alla loro salute, alla salute della generazione dei figli.
Ed è un attentato che viene compiuto da persone che hanno un NOME e un COGNOME, e non dovranno avere diritto ad alcuno scudo penale.
Al di là degli attuali fatti di cronaca (domani i fatti di cronaca saranno altri), il discorso non cambia se si parla di Astrazeneca, di J&J, di Moderna o di Pfizer, o di qualunque altro prodotto di cui non siano ancora disponibili dati sufficienti a escludere in modo DEFINITIVO e INCONTROVERTIBILE rischi di qualsivoglia genere, nel breve, medio e lungo periodo.

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