Carlo Cuppini

sabato 6 novembre 2021

Il vaccino anti-covid ai bambini?

A chi si appresta a imporre il vaccino ai bambini – se non con un obbligo, con le più svariate declinazioni del ricatto, dell’intimidazione, dell’adescamento e dello “hate speech” istituzionale, mediatico e sociale; e a chi si accinge a vaccinare con convinzione, senza dubbi, i propri figli; a tutti costoro voglio sottoporre cinque questioni:

1. Lo studio sul vaccino cinese Sinovac "Comprehensive investigations revealed consistent pathophysiological alterations after vaccination with COVID-19 vaccines", recentemente pubblicato su "Cell Discovery" (rivista del gruppo “Springer Nature”), ha rilevato disordini, scompensi e danni negli organismi dei vaccinati; situazioni che non erano emerse, e non sarebbero potute emergere, dalla farmacovigilanza passiva. Lo studio parla del vaccino a virus inattivato, diverso quindi da quelli in uso da noi; tuttavia forse ci dice qualcosa che potrebbe essere valido per tutti questi nuovi vaccini, frettolosamente e limitatamente testati: che le segnalazioni spontanee di reazioni manifeste potrebbero non dirci tutto sui rischi e sui danni dei vaccini; alcuni dei quali potrebbero esistere, senza esprimersi in reazioni immediate. Ci dice, in altre parole, che la farmacovigilanza passiva potrebbe essere un metodo inadeguato per attestare la sicurezza dei vaccini.
2. Dopo dieci mesi di somministrazioni, il vaccino di Moderna è stato vietato ai giovani sotto i 30 anni, o sotto i 18 anni, nei Paesi scandinavi, in virtù di un principio di precauzione legato a nuovi dati sulle miocarditi. Per questo FDA ha rimandato la decisione, non ancora presa al contrario di EMA, sull’approvazione per gli adolescenti, che era stata richiesta dall’azienda; e la stessa azienda ha rinunciato per ora a chiedere l’autorizzazione per i bambini. Per dieci mesi, tuttavia, il vaccino è stato “efficace e sicuro”, al punto da somministrarlo indifferentemente a chiunque a partire dai 12 anni (in Europa; non negli USA, per l’appunto). Poi però ha iniziato a essere un po’ meno sicuro. Chi lo ricevuto, tra gli adolescenti, peggio per lui. Se gli è andata bene, ringrazi.
3. In Giappone è stato trovato un milione e mezzo di dosi di Moderna “contaminate”. Con cosa, non si sa. Quanto questa scoperta sia stata fortuita o dovuta a un minuzioso e rigoroso controllo qualità dei prodotti, non si sa. Cosa sarebbe accaduto se quelle dosi fossero state inoculate, non si sa neanche questo. Domanda: in Europa e in Italia esiste un sistematico controllo qualità del prodotto che scongiuri un rischio del genere? O i lotti vengono passati al microscopio soltanto dopo una eventuale disgrazia, come abbiamo visto fare per Astrazeneca nel marzo scorso? Non lo so. Voi lo sapete?
4. In un documento dell’Istituto Superiore della Sanità, teso a smentire una serie di fake news sui vaccini e pubblicato in agosto, si legge: “Al momento non c'è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile.” L’affermazione che bisognerebbe leggere per poter valutare serenamente una eventuale somministrazione del vaccino ai bambini dovrebbe suonare così: “Esistono evidenze scientifiche conclusive sull’assenza di effetti negativi dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile.” Quanto scritto dall’ISS invece non rassicura: al contrario, induce a sottrarre, con risolutezza etica, i bambini da una campagna vaccinale piena di evidenze mancanti. È evidente infatti che quel “al momento” si potrà trasformare in “conclusivamente”, e che quel “non c’è nessuna evidenza scientifica” potrà eventualmente diventare un “esistono solide evidenze scientifiche”, soltanto dopo che il vaccino sarà somministrato a milioni di bambini.
5. Si parla di “epidemia dei non vaccinati”; ma a chiunque si informi è evidente che il virus circola ovunque: tra i vaccinati e tra i non vaccinati, nelle manifestazioni di piazza e nei luoghi con green pass. Di più o di meno: comunque circola disinvoltamente. A Trieste aumentano i contagi per via della piazza no green pass? E come mai a Milano non sono saliti i contagi dopo 15 settimane di piazze no green pass con decine di migliaia di persone accalcate senza mascherine per ore? I contagi tra i portuali: e il cluster nelle terme di Abano? E quelli nelle rsa, con terza dose, come i 59 ospiti di quella di Conselve, oltre a 7 operatori? Più che vaccinati/non vaccinati, i fattori che determinano l’intensificarsi della circolazione virale sembrano altri, comunque la si voglia raccontare (anche quando un certo modo di raccontarla sponsorizza e “giustifica” la “compressione del diritto di manifestazione”, e magari la discriminazione o segregazione di cittadini che non violano alcuna norma).
In ogni caso, quel che è certo è che i vaccini non ci faranno uscire dalla pandemia, non metteranno il virus fuori dalla porta, e non controllano nulla. Se va bene, conferiscono una certa protezione individuale, probabilmente limitata nel tempo, rispetto al rischio di sviluppare la malattia nelle forme gravi; e limitano in una qualche misura - una misura ben lontana dal 100% necessario a fermare il virus, fermare i contagi, impedire le mutazioni – la circolazione del virus. Certo, pur di non ammettere il fallimento degli aspetti messianici di cui qualcuno ha rivestito la campagna vaccinale – trasformandola da una fatto tecnico-sanitario a una fatto etico-escatologico, e trasformando se stesso da scienziato a officiante di una liturgia – vincoleranno la libertà condizionata e a tempo del green pass alla somministrazione di dosi periodiche, semestrali, come in Israele – da noi si parla già della quarta.
Va bene… Va bene.
Ma del contrasto tra un modesto beneficio sociale, un modestissimo o nullo beneficio per i bambini e un insieme di rischi noti e non noti (anche perché ostinatamente non indagati) a cui i bambini verrebbero sottoposti, che cosa pensa la vostra intelligenza, in collaborazione con la vostra coscienza?
Cari rappresentanti delle istituzioni: siete davvero pronti a raccomandare in modo generalizzato la vaccinazione per i bambini, o a esercitare pressioni per imporla di fatto, per raggiungere l’obiettivo annunciato di metà dei bambini 5-11 anni vaccinati entro dicembre (se ci sarà l’autorizzazione condizionata di EMA)? Magari obbligando anche i bambini, come già gli adolescenti, ad avere un green pass per non vedersi interdette la vita sociale e le opportunità per un sano, sereno e pieno sviluppo?
Cari genitori e tutori: siete pronti ad accettare questa raccomandazione, o richiesta, o pressione, o discriminazione, per i bambini che siete tenuti a tutelare?
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Nota/1:
Molte di queste considerazioni non valgono solo per i bambini, anche se valgono soprattutto per i bambini. Per esempio, rispetto al punto 1 si potrebbe ricordare lo studio norvegese, raccontato su The BMJ a maggio, sugli ospiti di rsa, anziani fragili, deceduti dopo il vaccino. Lo studio sostiene che la vaccinazione ha probabilmente (“likely”) causato 10 decessi su 100 vaccinati, con il dubbio (“possibly”) su altri 26 soggetti. Non so quanto attendibile sia stato considerato lo studio. Ma mi pare che - incomprensibilmente - la questione sollevata non abbia costituito l’occasione per una riflessione sulla necessità di una campagna di farmacovigilanza attiva e di autopsie chiarificatrici. L’impressione che emerge è che è meglio non sapere: tanto la verità, bella o brutta che sia, si perderà nell’indeterminato, divenendo presto non più riscontrabile né misurabile.
Nota/2:
Se io fossi uno scienziato favorevole alla vaccinazione di massa, non avrei passato gli ultimi 12 mesi a scrivere su Facebook insulti indirizzati agli esitanti, a promuovere la discriminazione, a istigare odio sociale, a ridacchiare dall’assonanza “Puzzer/puzza”: avrei compreso le esitazioni e i dubbi, e avrei esercitato la mia autorevolezza per chiedere alle istituzioni scientifiche, pubbliche o private, di avviare campagne di farmacovigilanza attiva che fugassero dubbi, incertezze, sospetti.

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