Carlo Cuppini

mercoledì 1 maggio 2024

Primo Maggio

Come per tutte le feste comandate, ad alto tasso di retorica celebrativa e di autocompiacimento, anche per il Primo Maggio non mi è mai molto chiaro che cosa si festeggi. Il trionfo della cultura del lavoro? L'affermazione universale dei diritti dei lavoratori?
Non lo so. Mi pare che tutto questo sia rimasto molto incompiuto, e che a un certo punto – complici le forze politiche "del lavoro" (centrosinistra e sindacati) – abbia preso ad andare esattamente al contrario, dalla formalizzazione del lavoro precario alla fine degli anni Novanta in poi. Per non parlare di quello che vediamo se alziamo lo sguardo per abbracciare con un'occhiata la dimensione del mondo globalizzato... Dove quello che rimane nel nostro potere di acquisto - dopo la rapina definitiva da parte delle classi alte - si nutre di carne umana (delocalizzata, però).
In ogni caso, in questa giornata non posso evitare di pensare che oggi chi si intesta il diritto di parlare con orgoglio di tutela del lavoro, il 14 gennaio 2022 non si è sentito chiamare in causa da questa nota di Amnesty International (che ha avuto ben poca visibilità sui media, in effetti).

"Per quanto riguarda il Green Pass rafforzato recentemente approvato, deve trattarsi di un dispositivo limitato nel tempo e il governo deve continuare a garantire che l’intera popolazione possa godere dei suoi diritti fondamentali, come il diritto all’istruzione, al lavoro e alle cure, con particolare attenzione ai pazienti non-Covid che hanno bisogno di interventi urgenti e non devono essere penalizzati.
In ogni caso, Amnesty International Italia CHIEDE che siano previste misure alternative – come l’uso di dispositivi di protezione e di test Covid-19 – per PERMETTERE ANCHE ALLA POPOLAZIONE NON VACCINATA DI CONTINUARE A SVOLGERE IL PROPRIO LAVORO E DI UTILIZZARE I MEZZI DI TRASPORTO,SENZA DISCRIMINAZIONI."

Non mi risulta che chi oggi guida le celebrazioni del Primo Maggio - dai cantanti sul palco romano ai leader del sindacato al Presidente della Repubblica - abbia commentato questa richiesta, anche solo per argomentare il rifiuto di accettarla. O che abbia preso posizione quando, rimossa la misura del green pass, il Ministro dell'Istruzione Bianchi - appartenente al centrosinistra - affermava che non era opportuno reintegrare nelle classi gli insegnanti non vaccinati perché sarebbe stato "diseducativo".
Qualcuno recentemente ha avuto il coraggio di tornare su questi temi con approccio critico: Loredana Lipperini, Susanna Tamaro, Enrico Macioci. Finché non sentiremo tutti la necessità di ragionare su quella stagione, con il coraggio e l'onestà dell'autocritica, parlare di diritti nelle feste comandate, per me è come essere buoni a Natale.

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