Carlo Cuppini

martedì 20 maggio 2014

Il nemico

Da ieri sul muro di pietra della casa oltre il confine del nostro giardino è tutto un brulicare di insetti, api o vespe, non so. Stanno a circa dieci metri di altezza, quindi tre o quattro metri sopra le nostre teste, dato che il giardino è rialzato, e non è facile capire di che animali si tratti. Sembrerebbero api però, dalla stazza, dalle dimensioni, dal corpo apparentemente scuro e peloso. Dal fatto che non sono minimamente interessate al cibo nostro. Ieri sono comparse e hanno iniziato a progettare un alveare in un buco tra le pietre. Stamattina avevano già fatto un bel lavoro.

In tarda mattinata è arrivato un messaggio della babysitter, che terrorizzata si era barricata in casa: "non si può stare in giardino, bisogna fare qualcosa".

Ci siamo documentati, io e Ramona, per capire il da farsi. Né a me né a lei piace l'idea di chiamare i pompieri per bruciare il favo - se si tratta veramente di api. Con tutto quello che si legge sulla prossima, probabile estinzione delle api. Con tutto il bene che ci fanno. Stasera avevano quasi finito il lavoro, per quel che possiamo capire osservandole a distanza. Prima del tramonto si sono chetate, il ronzio si è placato e poi interrotto, la nuvola di insetti volanti intorno al buco è sparita. Tutte a dormire dentro l'alveare, suppongo.

Le vespe sono fastidiose, velenose, pericolose; sono attratte dal cibo. Ma le api? Se ne stanno per conto loro, hanno i loro giri, impollinano i fiori, non credo che vengano a dare fastidio a noi umani. Sono un pericolo per Maia? Non ne sono sicuro. Non credo. Non crediamo.

Abbiamo letto, tra i vari consigli sul web, che la cosa migliore è lasciare l'alveare dove si trova, salvo verificare che le api non risultino troppo invadenti. Penso che faremo così.

Chi ha il privilegio di potere esercitare una violenza indiscriminata dovrebbe chiedersi chi è il nemico da distruggere, cos'è, in che senso lo è; se, in che modo e perché fare uso della forza distruttrice. E se non ce ne fosse bisogno, al di là degli isterici allarmismi?  In questa casa si mangia sempre un sacco di miele.

La sigaretta di questa sera mi ha permesso di notare che le lucciole hanno una luce più intensa, oggi, e sono più spregiudicate, volano anche a molti metri daterà, fino all'altezza del tetto della casa davanti. Forse è per via della temperatura che si sta alzando.

Oggi la notizia della condanna a quattro mesi di carcere per il ragazzo che ha detto "pecorella" a un carabiniere in tenuta antisommossa durante una manifestazione no-tav mi ha scosso, mi ha indotto a scrivere il post qui sotto.