Carlo Cuppini

martedì 9 maggio 2023

"Il mistero delle meraviglie scomparse" nelle scuole di Arezzo e del Casentino

Stasera mi preparo all'ultimo incontro con le scuole di Arezzo e del Casentino, che si svolgerà domattina alla scuola Chimera. Sfoglio i doni che i bambini e le bambine mi hanno lasciato nell'ultima mandata di "incontri con l'autore" il mese scorso. Mi soffermo su questo magnifico e veridico ritratto e penso a quanto sono emozionati di vedere davanti a loro, in carne e ossa, l'Autore di cui hanno letto un libro. L'atmosfera è vibrante, il tempo circoscritto dell'incontro è un tempo magico, perché l'intensità rompe le membrane tra le cose separate e rende morbide le cose che sono rigide; ed è quindi già in corso un accadimento alchemico. Loro lo sentono, io lo sento.

Accadono cose inattese e incredibili. Forse impossibili.
Nei loro occhi leggo l'impressione di vivere una situazione rara e privilegiata.
Tuttavia sono io quello privilegiato: in queste occasioni mi travolge la consapevolezza di quanto grande sia il privilegio di poter scrivere storie, avendo la possibilità di farle arrivare a tante persone. A ben pensarci, è un'occasione e anche una responsabilità immensa. Non si possono fare passi falsi. Non si possono sprecare parole per raccontare storie che magari potrebbero piacere, ma in fondo non contano niente. Non si può aggiungere alla infinita messe di storie, e di libri, una storia inutile, un libro da poco. Tenere le mani nel piano del simbolico, piantare semi nel campo dell'immateriale, agitando personaggi, motivi, affetti, problematiche, emozioni, riflessioni, è davvero una cosa grande, molto più grande della dimensione umana di qualunque autore. Troppo grande per non stupirsi che possa davvero accadere.











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