"Duriamo, ma non so quanto"
"Governo fino al 2013? Mi sembra troppo lontano"
"Crolla tutto? Per adesso no"
"Prevedo che domani sera il Governo ci sarà ancora"
"Governo? Può succedere qualunque cosa"
Da quando ha sciaguratamente perso l'uso del linguaggio e del raziocinio, Bossi è stato assurto dai giornalisti italiani a oracolo nazionale. Il leader della Lega Nord viene interrogato non tanto per conoscere le posizioni del suo partito, quanto per ottenere vaticini, che risultano per lo più oscuri vaghi e poetici, talvolta enigmatici e indecifrabili - come da tradizione aruspicina. In ogni caso la dichiarazioni sono piene di quella poesia che manca tanto al volgare scenario politico nazionale. E questo ci conforta e nutre il nostro spirito.
"Se l'Italia va giù / la Padania va su"
Un mirabile doppio settenario.
Bondi al confronto, con le sue rime approssimate e i suoi metri zoppicanti, sprofonda nell'anonimato.
"Federalismo o brutta morte": in questo lapidario novenario l'ancoraggio della declamazione civile alla lamentazione esistenzialistica è irresistibilmente convincente.
"Prevedo uno scontro rivoluzionario"
E' il vate civile e misterico, che ogni tanto emerge nella storia con esiti alterni – da Rimbaud a D'Annunzio, da Jim Morrison a Pasolini –, che torna a incarnarsi nel nostro Umberto.
Presso la Mondadori è già in preparazione un Meridiano intitolato Previsioni, oracoli e poesie della sibilla padana, che uscirà subito dopo la sua morte. Sulla quale, stranamente, non sembra ancora avere avuto premonizioni.
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