GLASNOST/2: il piano pandemico
Esaminiamo l'interessante vicenda di Riccardo Luna alla ricerca della verità sul “piano pandemico segreto", raccontata da lui stesso su Repubblica:
- antefatto: i piani pandemici, voluti dall’OMS dopo la Sars del 2003, sono in continua evoluzione e aggiornamento, come dice il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie dell’Unione europea. E sono ovviamente di pubblico dominio, se no come si farebbe ad attuarli tempestivamente, allo scoppio dell'emergenza?. L’ultimo aggiornamento del piano italiano risale al 2010, alla faccia della “continua evoluzione”… ma questo è un altro discorso.
- In aprile viene fuori, da dichiarazioni del direttore generale della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute Andrea Urbani, che esiste un nuovo “piano pandemico” datato 20 gennaio 2020, di cui nessuno sa niente.
- Luna chiede al Ministero l’accesso al documento utilizzando il FOIA (Freedom of Information Act), che obbliga a rendere accessibili i documenti della pubblica amministrazione entro 30 giorni dalla richiesta.
- (Ricordo en passant che il FOIA era stato sospeso per decreto, a marzo, con il decreto "Cura Italia". Forse non molti lo sanno, perché la notizia era uscita solo sul sito del Sole24Ore, con un articolo della responsabile del FOIA per Transparency Italia Laura Carrer.)
- Il Ministero risponde a Luna (dopo la scadenza dei termini) che la pratica è di competenza della Protezione Civile.
- La Protezione Civile, nella persona di Angelo Borrelli, risponde che loro non hanno alcuna competenza e che quel detengono non lo detengono neanche.
- Luna inoltra una domanda di riesame al Ministero, rivolgendosi al “responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza” (sic!) Alberto Zamparese.
- Risposta del 30 luglio: l’istruttoria non è stata avviata a causa di “un disguido interno”.
- A questo punto Luna ragiona: “Quel piano, come stabilito dall’Oms, non serve solo a capire il grado di preparazione di ciascun Paese in caso di pandemia evidenziando le eventuali lacune da correggere; quel piano serve anche a capire se nei 55 giorni che passano dalla sua approvazione alla decisione del lockdown, sono state messe in campo tutte le azioni necessarie a mitigare i danni.” E conclude: “Abbiamo o no il diritto di conoscere tutta la verità sulla pandemia?”
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