Come funziona Immuni? Se sei stato per almeno 15 minuti a distanza ravvicinata con un positivo ti avverte del rischio contagio. Come per almeno 15 minuti?! Sì, quello è il tempo minimo per rischiare di infettarsi stando a “contatto stretto” (sotto i due metri) con un malato. Non lo sapevate? Be', capisco: del resto, pur essendo terrorizzati, ligi fino alla morte agli ordini del governo e pronti a redarguire chiunque porti la mascherina sotto il naso, voi non avete scaricato Immuni.
Però mi sembra comunque strano che non conosciate la regola dei 15 minuti, perché:
- C’è scritto sul sito ufficiale del governo (pagina aggiornata al 28 agosto): la trasmissione può avvenire tramite “contatto stretto” con una persona infetta. Il contatto stretto si ha quando “una persona ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti.”
- C’è scritto sui siti di varie realtà sanitarie, per esempio quello dell’Ospedale Bambin Gesù (pagina aggiornata 24 giugno): “La trasmissione dell'infezione da virus SARS-CoV-2 avviene da persona a persona, di solito attraverso un contatto a breve distanza (meno di un metro) sufficientemente lungo (15 minuti) perché il virus passi da una persona infetta ad una sana.”
- E’ stato scritto sulla stampa, per esempio: “Per rischiare di rimanere contagiati dal coronavirus bisogna essere a contatto con una persona positiva (sintomatica o non) ‘minimo 15 minuti’ e minimo a una distanza ‘tra un metro e due metri’. E’ infatti sulla base di questi parametri (basati su dati scientifici) che la app Immuni funziona.” (Askanews)
- L’hanno affermato diversi virologi, tra Massimo Sardo dell’ospedale Cotugno: “Restare a meno di un metro di distanza dalla persona che presenta il coronavirus può trasmettere l’infezione attraverso le goccioline di saliva che si trovano nell’aria, tutto questo deve avvenire, però, in un periodo di 15 minuti, quindi i contatti occasionali sono molto meno infettanti.”
- Pregliasco ha detto che si può perfino trombare, volendo, purché per meno di 15 minuti (compresi i preliminari).
- Sugli scuolabus, se il tragitto dura meno di 15 minuti, non c’è obbligo di distanziamento (vedrai che il motivo è sempre quello).
Ma veniamo alla scuola. Dove si scopre subito che, per capacitarci della logica ministeriale, ci tocca finalmente sforzarci di comprendere la Teoria della relatività, e forse anche quella dei Quanti:
Dunque a scuola:
- Entrata - durata 120-180 secondi - come: mascherati e distanziati, con il braccio destro alzato per tenersi a debita distanza dal compagno davanti.
- Uscita: come l’entrata.
- Ricreazione - 10 minuti - come: mascherati e distanziati.
- Spostarsi dal banco alla lavagna - 4-15 secondi -come: mascherati.
- Incrociare qualcuno in corridoio mentre si va in bagno - 1 secondo - come: mascherati.
Subito dopo la scuola:
- giocare a acchiapparella, darsi gli spintoni, rintanarsi nel posto segreto tutti appiccicati, toccare in cento le stesse catene delle stesse altalene dopo essersi messi le dita nel naso, baciarsi-abbracciarsi, rotolare sull'erba, giocare a pallone spintonandosi e alitandosi in faccia... Durata: 40-90 minuti. Come: senza mascherina e tutti appiccicati. Come accade da tre mesi a questa parte in tutti i giardinetti e nelle spiagge d’Italia (anche se le norme vorrebbero il contrario, è vero, e nel frattempo però la strage dei nonni non c’è stata, a quanto pare).
[Qui non tratto nemmeno il tema del rischio contagio nelle scuole, che gli studi dimostrano essere più basso, e non più alto, rispetto a tutti gli altri contesti sociali: ne ho parlato ormai innumerevoli volte riportando la divulgazione di tutti gli studi in questione. Se voi, invece di uscire dalla televisione e informarvi, aspettate che scenda Gesù Cristo a dirvelo, non so che farci: aspetterete in gloria. Qui non parlo neanche delle misure relative al contatto fisico, paragonando per esempio il divieto di raccogliere una gomma caduta al compagno - pena: nota disciplinare - alle mille mani che ogni giorno toccano lo stesso pacco di pasta al supermercato, o la stessa banconota, o lo stesso quotidiano al bar.]
Ora. Se voi pensate che le norme imposte nelle scuole siano logiche, utili, giuste, improntate a razionale e proporzionata precauzione - e che per contro non siano fonte certa di grossi disagi, di sofferenze, di grandi problemi a venire per milioni di bambini e ragazzi indirizzati verso l'inibizione, la paura e la nevrosi - allora voi siete pazzi. E vi dovete far curare.
Ma quel che è peggio è che siete anche stronzi. E da questo non c’è modo di guarire.
Nessun commento:
Posta un commento