Il nuovo governo, come primo atto, adotti tutte le misure per soccorrere bambini, adolescenti e ragazzi, sottoposti da un anno a privazioni sproporzionate e disumane, spesso del tutto inutili, lasciati soli con la loro sofferenza, negata o minimizzata dagli adulti per mesi perché “invisibile” (a chi non ha voluto vedere).
Oggi quella “invisibilità” sta emergendo con notizie di cronaca e studi scientifici sempre più frequenti e drammatici, che fanno gridare, ancora, e ancora, come qualcuno fa da mesi: dove siete tutti? Dove eravate? Come avete potuto non vedere che, anteponendo il panico a tutto, anteponendo a ogni valore il conforto di una fiducia cieca riposta in governanti incapaci di proporzione, di problem solving, di contemperamento dei diritti, un’intera nazione stava, e sta, violentando i suoi figli?
Il nuovo governo, da chiunque sia composto, ponga rimedio ai guasti creati dal precedente, pronunciando un solenne “mai più” rispetto all’indifferenza delle istituzioni e alla disattenzione generale verso bambini e adolescenti.
Garantisca l’apertura al 100%, sempre e ovunque, delle scuole, in sicurezza ma senza che questo significhi misure coercitive snaturanti.
Via subito l’obbligo di mascherina al banco, a partire dai più piccoli: concreto, violento e non necessario impedimento respiratorio, psicologico, espressivo, relazionale, empatico, didattico.
Via, per i più piccoli, fino alle medie, ogni obbligo di distanziamento: una disposizione profondamente snaturante e ipocrita, dal momento che viene meno un istante dopo il suono della campanella (senza che questo abbia comportato e comporti alcun rischio in più per i bambini, per le famiglie, le scuole, la comunità, come è ormai accertato).
Riapertura immediata, ovunque, dei luoghi di cultura e di intrattenimento, come teatri, cinema, musei, biblioteche, e delle attività sportive (con gli opportuni distinguo per quelli di contatto): contesti tra i più sicuri, ipercontrollati, essenziali per tutti, ma soprattutto vitali per la crescita equilibrata dei più giovani, altrimenti lasciati di fronte all’alternativa tra l’isolamento e lo svago nel centro commerciale (o peggio).
A queste misure immediate di soccorso e risarcimento segua una politica progettuale e di ampio respiro, con forti investimenti, per la scuola, gli asili, l’educazione, la socialità, il sostegno alle famiglie, il supporto alla creatività e progettualità di bambini e ragazzi, l’ascolto delle loro necessità e visioni, la protezione dei più fragili.
Dal rispetto per l’infanzia nasca un modello politico completamente diverso, fondato sulla responsabilità, l’attenzione per i diritti, la proporzione ed efficacia delle misure (ordinarie o emergenziali), il progresso sociale, il coinvolgimento, la fiducia.
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Dai media:
“La situazione è ormai incontrollabile, rischiamo di distruggere il nostro futuro. La conta dei contagiati e dei vaccini non basta, bisogna vivere. C’è poco da essere negazionisti, anche io ho avuto il Covid-19 e lo so bene. Ma credo che, con le dovute precauzioni, sia ora di aprire i cancelli di scuole, musei e centri sportivi. Questo lockdown ormai troppo lungo ruba la giovinezza e la fanciullezza e le patologie che già riscontriamo possono solo aumentare. Basta restare a guardare dalla finestra, è tempo di agire.”
“Sono circa venti i bambini che dal mese di ottobre a oggi - in coincidenza con l’inizio della seconda ondata di pandemia - sono arrivati al Pronto soccorso dell’ospedale Santobono in preda a gravi disturbi psichiatrici (…) Il lockdown, la didattica a distanza, l’attività sportiva bandita da mesi e i rapporti sociali ridotti a zero, hanno provocato, soprattutto nei piccoli, l’anello più debole della catena, fobie, ansie e in alcuni casi inquietanti segni di squilibrio.”
https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/internet_bambini_napoli_santobono-5718262.html
Stefano Vicari, primario di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza del Bambino Gesù: «L’isolamento mette a grave rischio la tutela della loro salute mentale. Stiamo negando ai ragazzi una parte affettiva che fa parte del loro diventare adulti. (…) Siamo certi che la rapida crescita a cui assistiamo in questi ultimi mesi di alcuni disturbi in particolare come l’ansia, l’irritabilità, lo stress, i disturbi del sonno sono legati direttamente all'isolamento. (…) Le diagnosi che predominano sono quelle del tentativo di suicidio. Ho avuto per settimane tutti i posti letto occupati da tentativi di suicidio e non mi era mai successo. (…) Sappiamo dai dati di letteratura che il lockdown, la chiusura totale e la chiusura delle scuole ha determinato un aumento degli stati d'ansia e depressione nei ragazzi e un disturbo del sonno. (…) Ci sono adolescenti che sono ancora più estremisti dei genitori, che non toccano niente e non escono più per la paura del contagio.
“Al ministero dell’Istruzione lo sanno da mesi che quel rito digitale conosciuto con la sgradevole sigla di “dad”, nel lungo periodo, fa male agli studenti, riduce l’apprendimento scolastico, amplifica il disagio sociale, genera disturbi psicologi.”
“Nonostante alcune differenze in alcuni sottogruppi, lo studio conferma che la chiusura della scuola può causare rilevanti problemi di salute mentale nei bambini più grandi e negli adolescenti. Questo deve essere considerato come una ragione per il mantenimento di tutte le attività scolastiche, pur nel pieno rispetto delle misure per contenere la diffusione della pandemia.”
Le autorità della Contea di Clark, la più grande del Nevada, hanno riaperto le scuole nonostante una situazione epidemiologica grave, dopo avere rilevato che i casi di suicidi tra i minori sono passati da una media di 0,6 al mese del 2019 a quella di 2 al mese del 2020 (+135%).
"Il lockdown ha acuito tutte le patologie psichiatriche comprese quelle alimentari. Siamo di fronte a una esplosione di questa patologia [anoressia e bulimia]. Tra il 2019 e il 2020 abbiamo visto aumentare i casi del 30 per cento.”
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