blog di Carlo Cuppini

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giovedì 16 giugno 2022

Un tè con la Maestra Alba





Negli incontri che ho avuto con i bambini intorno a "Il mistero delle meraviglie scomparse", a un certo punto mi sono sempre trovato a parlare di filosofia. All'immancabile domanda "Qual è il primo libro che hai scritto, e quando?" la mia risposta era: "A 17 anni ho pubblicato un racconto su Giordano Bruno, un grande filosofo. Sapete cos'è un filosofo?". "No". Quindi seguivano i miei improvvisati tentativi di spiegare ai bambini che cos'è quella disciplina, e perché - con la sua ostinazione a chiedere "perché?" - dovrebbe essergli così familiare. Una volta, per cavarmela, ho fatto l'esempio di Newton che scopre la forza di gravità quando gli casca una mela in testa; ma, nonostante il bernoccolo sulla testa, non scopre "perché" c'è una forza di gravità e non, per esempio, una forza di levità. Queste domande se le fa il filosofo, che potrebbe arrivare a chiedersi “Perché c’è qualcosa invece di niente?” Dopo questi aneddoti e ragionamenti una bambina ha concluso: quindi il filosofo è uno che rompe le scatole allo scienziato. Potrebbe essere anche questo un modo di vederla (e in effetti, negli ultimi tempi, qualche illustre filosofo è stato visto e trattato come un vero guastafeste… ma questa è un’altra storia.)

I miei tentativi di spiegare ai bambini cos'è la filosofia sarebbero stati meno goffi e improvvisati se avessi scoperto prima i libri della Maestra Alba. I quattro volumetti che al momento compongono la collana, diretta da Eliana Cocca ed edita da Sonda, prendono di petto nientemeno che Platone ("Quel testone di"), Cartesio ("Quel dormiglione di"), Kant ("Quel criticone di") e Leopardi ("Quel secchione di"). E spiegano alle bambine e ai bambini vite, opere e teorie di questi personaggi con la semplicità con cui si spiegherebbe come si salta la corda. In realtà questi libri non si limitano a spiegare, non sono dei manuali per baby-dummies, sono ben altro. Attraverso un approccio paideutico (anzi direi maieutico) alle bambine e ai bambini viene proposto di diventare loro stessi filosofi. "Piccolo filosofo" è il modo in cui la Maestra Alba si rivolge alla lettrice e al lettore, e non è un vezzo: come tali, come filosofi in erba, li tratta. La Maestra Alba, più che una maestra, in effetti è una socratessa: un'amica che porta per mano i lettori piccoli per condurli attraverso le meraviglie invisibili del pensiero, facendoli divertire. Anche Socrate si rivolgeva per lo più agli amici, e dimostrando a loro stessi le strabilianti capacità dei "loro" stessi pensieri (non dei suoi) li stupefaceva.

In questi libri si passeggia e ci si stupisce: le spiegazioni sono domande aperte, intervallate da esempi, metafore, analogie, proposte di attività e di giochi che riescono a esemplificare i complessi procedimenti del pensiero che i Maestri hanno applicato alle più alte riflessioni, rapportandoli all’esperienza concreta dei piccoli lettori.

Riuscite a immaginare un modo per rendere chiaro, familiare e divertente per un bambino di 7 o 8 anni il "discorso sul metodo" di Descartes? No? Leggete "Quel dormiglione di Cartesio".
Si può trasmettere a una bambina la grandezza tragica di Leopardi, la sua tensione esistenziale, la fame di vita mai saziata, l’incontro inaudito tra pensiero abissale e visione poetica alata, il rapporto difficile con la madre… facendo in modo che questa resti una bella storia, che non minaccia oppressione ma invita alla gioia? Leggete “Quel secchione di Leopardi”. 

La semplicità, la chiarezza e la continua invenzione non sono gli unici ingredienti (con)vincenti della collana. La vera forza di questi libri è la simpatia della maestra/narratrice/maieuta, che, leggendo, sembra di sentire lì accanto a sé, a tenere compagnia, a guidare con dolcezza attraverso percorsi segreti, a sospingere avanti nel sentiero della conoscenza con attenzione, rispetto e leggerezza.

E ora, attenzione, vi sto per svelare un importante segreto: tutte queste qualità - soprattutto l'ultima - non nascono da una astuta e azzeccata operazione editoriale (pur essendo la collana una intelligente e azzeccata operazione editoriale). I libri hanno queste qualità, perché queste sono le vere caratteristiche dell'autrice, Alba Sala, la Maestra Alba, che ho avuto la fortuna di conoscere a Rabat, ospite anche lei del Salon de les Editions e du Livre. Alba è simpatica, brillante, piena di idee, colta ma pop, profonda ma leggera, ironica ma malinconica; è una maestra (vera) che si fa in quattro, in otto, per vivere il suo lavoro per quello che è: il lavoro più importante del mondo. E per questo, inevitabilmente, è un po’ Giovanna D'Arco, un po' Donchisciotte, un po' Danilo Dolci,  un po’ un po' Maria Montessori, un po' qualcosa dei tempi di Instagram e YouTube che non saprei definire (perché sono un cavernicolo).

Se vi capiterà di prendere un tè alla menta su un divano marocchino insieme ad Alba, vi verrà voglia di leggere i suoi libri. E quando leggerete i suoi libri, vi sembrerà di essere ancora seduti con lei su un divano marocchino, a bere tè alla menta e chiacchierare.

(Ne sa qualcosa anche Chiara Beltrami, credo, anche lei scrittrice - di tutt’altro genere -, anche lei persona sorprendente e travolgente, anche lei incontrata a Rabat nello stesso contesto, anche lei seduta davanti a quel tè, intorno a uno speciale momento di condivisione. Prossimamente dovrò dirvi qualcosa anche di lei…).

Dopo la presentazione a Rabat, Alba è partita per un giro del Marocco. Chissà se ispirata da questa esperienza dedicherà un prossimo volume ad Averroè, Avicenna o Ibn Arabi?

Personalmente, mi piacerebbe anche un episodio su Giordano Bruno, per via di quello che ho scritto all'inizio. E perché è giusto che i bambini sappiano che la libertà del pensiero, il suo intrinseco anticonformismo, sono sì un gioco della mente, ma un gioco molto serio, che a volte diventa qualcosa di simile a una missione: e qualcuno, in tutte le epoche, a tutte le latitudini, per restare fedele a questa missione, finisce sulla graticola.


Extra:

Poiché mi piace creare collegamenti e relazioni, tra le cose belle e tra belle persone, vorrei mettere idealmente questi libri accanto a quelli di Lilith Moscon pubblicati da Telos, dedicati a tre personaggi storici che non verrebbe da associare agli interessi dei bambini: Schliemann l'archeologo ("Il ragazzo dal mare negli occhi"), Giuseppe Pitrè, il raccoglitore di storie e tradizioni ("Il mago Tre-Pi"), Gerhard Rohlf, il linguista ("L'archeologo delle parole").

Inviterei in questo consesso ideale anche diversi libri di Emanuela Nava: sicuramente "Un sogno alla velocità della luce", dedicato a Tullio Levi Civita, "Io e Mercurio", ispirato al figlio di Giove e Maia (e soprattutto al suo spirito... mercuriale), e certamente "Una maestra piena di parole".

Infine Federica Chezzi e Angela Partenza, ideatrici e autrici dell’ottima collana “ALT! Arte Libera Tutti”, promossa da Fondazione Ragghianti ed edita da Pacini Fazzi, che racconta in modo originale e coinvolgente grandi artisti del Novecento a bambine e bambini.

Aspetta… aggiungo in extremis Sabina Colloredo, con i suoi tanti libri dedicati a personaggi interessanti, e alla ricerca della libertà. Ma qui mi limito a un cenno, perché anche di lei intendo scrivere a parte, prossimamente.

Le autrici che ho nominato non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra, nello stile, nel modo di raccontare, forse anche nel sentire; ma similmente, rivolgendosi con rispetto ai più piccoli, sanno trasfondere nel progetto e nella scrittura la scintilla indomita del pensiero che si unisce all’immaginazione.





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