Il cuore l’hanno preso a cannonate
la città dei nostri nervi è sotto assedio
bloccano i viveri i farmaci
attaccano dal cielo e dal mare
lanciano i missili da lontano
invadono i vicoli coi carri armati.
Poi se tre muri sono ancora in piedi
entrano in pista i buldozer
radono al suolo la polvere
i trecento bambini le sei madri
e i quattro combattenti quindicenni
che avevano nascosto là dietro
i propri occhi sgranati.
Spalmano i corpi su strada
e l’asfalto sui corpi a cancellare.
Soli a scamparla i neon pubblicitari
i cartelloni delle aziende occidentali
insegne e vessilli patinati
dei membri esclusivi del club
amici e soci della strage
Nessun commento:
Posta un commento