Se esplode la finestra
esce la luce
come sangue dal naso in terza media.
E l’ombra del sole ti piomba addosso
se l’elicottero che si è frapposto
comincia a sparare.
Ma la violenza accecata
che rimbalza sui muri alle dodici e ventitre
(così riporta il telegiornale)
e poi ti raggiunge e ti ustiona
la faccia le cosce il torace
ti fa l’ombra per terra
disegna lei stessa il confine
che non può penetrare né violare.
E nell’ombra sta acquattato
come un puma in attesa di slancio
il tuo destino di vetro
insieme alla compagine dei morti
che ora non hanno altro luogo all’infuori
dell’orma scura ai tuoi piedi
per piangere i vivi.
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