Frugando in una bancarella tra i vecchi "Urania" mi è capitato tra le mani un volume intitolato Il dilemma di Benedetto XVI. Mi ci è voluto qualche istante per realizzare che Benedetto XVI è il "nostro" papa, dato che il libro è del 1978.
L'ho comperato e ho subito letto il racconto che dà il titolo all'antologia. E' la vicenda di un papa, in un futuro prossimo rispetto al 1978, che ha delle visioni apocalittiche e convoca in gran segreto un famoso psichiatra per appurare il proprio stato di salute mentale. Una volta verificata la propria sanità, e imputando quindi le visioni direttamente a dio, il papa si sente finalmente autorizzato a intraprendere ciò che le visioni gli indicano: invadere militarmente un nuovo regime totalitario non meglio identificato in Europa. Le visioni del papa indicano infatti nel dittatore di questo regime una reincarnazione del male assoluto, coerentemente alle indicazioni dell'Apocalisse di Giovanni: la Bestia, il cui numero identificativo è 666. Benedetto XVI rivela allo psichiatra che la Bestia, l'Anticristo, per Giovanni altro non era che Nerone, dato che il corrispondente numerico del nome "Nero Caesar", secondo i criteri cabbalistici, è proprio 666. Quindi la Bestia non sarebbe un mostro metafisico, Satana, ma un politico, il Capo. Che la Storia, periodicamente, produce.
Il racconto appartiene al genere della fantascienza popolare ed è abbastanza insulso dal punto di vista letterario. Ma alcuni suoi aspetti sono notevoli: il racconto è stato scritto e pubblicato lo stesso anno in cui Wojtyla è stato eletto papa; il nome papale di "Benedetto" non è così frequente da renderne probabile una previsione: l'ultimo Benedetto era stato il papa della Prima guerra mondiale; per trovarne un altro paio bisogna risalire al 1700; e per i precedenti si risale a prima del 1400.
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