I sussidiari raccontano la storia in modo sommario e semplificato, si sa. Il racconto della storia risponde sempre a queste caratteristiche, e anche ad un'altra: è falsificato e parziale: perché la storia è violenza, e la violenza implica una colpa: e il vincitore, nel raccontare la storia (è sua prerogativa) cancella dal racconto la propria colpa. Facendo uno sforzo di lucidità, sembrerebbe che spesso le colpe (evidenti) del perdente, siano più o meno simili alle colpe (rimosse) del vincitore. Per esempio, gli eccidi che i nazisti compivano durante la loro ritirata dall'Italia, a guerra ormai persa - Marzabotto, Sant'Anna - sono universalmente deprecati; le due atomiche che gli USA hanno sganciato a guerra praticamente già vinta, sono sì considerate una catastrofe; ma una specie di catastrofe naturale, come un terremoto, uno tsunami; il nostro pensiero qui compie generalmente un'acrobazia di prim'ordine: arrivando a scindere completamente l'effetto dalla causa: le atomiche sono state una tragedia, è vero, ma nessuno ne ha colpa; nessuno si deve scusare per questo; nessuno deve essere perseguito e punito; e non c'è da tirare alcuna somma. E' accaduto, insomma, e basta; non ci pensiamo più.
Analogo discorso potrebbe valere per Dresda - città tedesca priva di obiettivi militari, colpita dall'aviazione britannica (il primo giorno; raggiunta da quella americana il secondo), che, attraverso tre giorni di ininterrotti bombardamenti sui civili, ha causato la cancellazione della città e la morte di circa 250.000 uomini e donne (la stima è controversa: comunque più di quelli morti nell'esplosione delle atomiche). (Le cronache ci informano anche che a Dresda, per via della sovrabbondanza di esplosioni - 4500 tonnellate di bombe, tra esplosive e incendiarie - causarono una "tempesta di fuoco": fenomeno già osservato in altri bombardamenti - Amburgo -, in cui le esplosioni ravvicinate producono temperature intorno ai 1500 gradi: di conseguenza si origina un imponente spostamento d'aria caldissima verso l'alto: e il risucchio ascensionale di aria fredda trascina irresistibilmente tutte le cose - comprese le persone - entro una certa distanza dal bombardamento, nell'occhio di un ciclone incandescente: che poi sputa i resti carbonizzati in aria, fino a 8000 metri di altezza, come attestano le dichiarazioni dell'equipaggio di un bombardiere americano).
La storia che studiamo non ci dice neanche che la scoperta, e poi la conquista, dell'America ha coinciso con il più grande e completo genocidio della storia dell'umanità. Anche in questo caso si opta per l'interpretazione schizofrenica: è un peccato che gli "indiani" d'America siano spariti, insieme a tutta la loro cultura... ma non penseremo mica di incolpare qualcuno di questo, o di trarne delle conclusioni?!
Con questa lunga premessa ho voluto introdurre una notizia fresca, ancora vaga, ma certa: pochi giorni fa l'ONU ha inaugurato un nuovo Ufficio dedicato ai rapporti con gli alieni. Una astrofisica malese, Mazlan Othman, 58 anni, sarà nominata in questa settimana Ministro degli affari spaziali, e sarà incaricata di organizzare l'accoglienza degli alieni, quando questi sbarcheranno sulla Terra.
Se per caso gli alieni sono anche solo in minima parte simile agli umani, c'è da credere che non si faranno questo viaggetto (messo realisticamente in conto dall'ONU) per portarci i loro saluti, magari un regalo, e ripartire. Forse intenderanno colonizzare il pianeta. O fare razzia di risorse. O divertirsi un po' con noi, studiarci, vivisezionarci (vedi post di ieri), farci schiavi, portarci via. O vattelapesca.
Se si mostreranno bellicosi o prepotenti, sembra assai improbabile che, con o senza il nuovo Ufficio dell'ONU e l'intercessione della scienziata malese, gli umani saranno in gradi di opporre alcuna resistenza a un'invasione aliena.
In capo a pochi anni, insomma, faremo con ogni probabilità la fine degli "indiani" d'America. Chissà, magari anche gli alieni si sbaglieranno ad atterrare, e una volta scoperto l'errore ci chiameranno "saturniani" d'America... cioè, volevo dire, della Terra.
In ogni caso, a una probabile fase di efferata violenza seguirà un periodo di assestamento e di maggiore tolleranza, in cui agli umani superstiti e ai loro discendenti sarà consentito vivere o vivacchiare in zone prestabilite, sotto stretta osservanza. E' a questi nostri pronipoti destinati alla cattività (magari invece qualcuno si integrerà perfettamente nella nuova società aliena, dimenticando i propri trascorsi umani ormai impraticabili) che pensavo quando ho titolato questo post "Il sussidiario degli alieni". Sì, saranno i figli dei nostri figli che, finalmente ammessi alle scuole aliene - le uniche consentite dalla legge aliena peraltro - leggeranno la storia scritta dagli alieni, dai vincitori: e non leggeranno che la conquista della Terra sarà stata il più grande genocidio della storia del cosmo. Impareranno piuttosto ad apprezzare le meraviglie e le sofisticazioni della nuova civiltà che avrà preso piede... Altro che tempeste di fuoco. Chi ha vinto non deve chiedere scusa. Amen.
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