blog di Carlo Cuppini

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giovedì 17 ottobre 2024

"Xenia contro il tempo" di Lilith Moscon

Ho letto Xenia contro il tempo, il nuovo libro di Lilith Moscon uscito per Emons, illustrato da Francesco Chiacchio. E così, seguendo le orme della giovane protagonista, che insegue la sua gatta fuggiasca, mi sono trovato a fare una misteriosa, o per meglio dire misterica, passeggiata per Firenze.
Luoghi arcinoti come Piazza della Signoria e piazza Santissima Annunziata e vicoli e angoli segreti, dove ancora giocano i bambini e si vedono girare personaggi stravaganti di quartiere, si trasformano e fanno apparire in filigrana altri luoghi mitici o magici in virtù dei messaggi sottili che hanno da riferire a Xenia, riguardo alla sua ricerca. 
Le torri parlano, le pietre promettono, gli scarabei indicano, i serpenti si mordono la coda, i simboli si animano e si manifestano. Il passato diventa presente, i sepolcri forse si aprono, perché i morti forse sono anche loro vivi. Di certo c’è vita, e appetito, e festa, e rimescolio, e creature, all’interno del perimetro del Cimitero degli Inglesi, dove Xenia e l’amico Leone approdano dopo avere seguito le strane e scombinate indicazioni delle inattese guide che hanno incontrato.

In questo libro trovo unite la narrazione filosofeggiante che ha caratterizzato la trilogia su intriganti personaggi del passato (pubblicata da Telos) e, nei flashback, il piacere della memoria intima che vuole conquistare la carta e si espande su essa come acqua versata; un piacere che Lilith ci ha regalato massimamente con il suo Bestiario uscito per Topipittori (finalista al Premio Campiello Junior).

Una cosa che ammiro nella scrittura di Lilith, che mi affascina tanto più perché è lontana dal mio modo di scrivere, è il senso poetico e filosofico che - leggiadramente - intride la scrittura stessa, gonfia le parole e le frasi, portandola quasi a giustificarsi da sola, e rendendo così quasi irrilevante la coerenza o la completezza della narrazione che si cercherebbero in altri libri. Qui ci sono dei salti nella trama, che non sono salti nel vuoto, perché li si compie galleggiando sugli interrogativi che si dilatano sotto i nostri piedi, scivolando sulle metafore che ci trasportano altrove. 

Queste caratteristiche mi portano ad accostare questo piccolo e prezioso libro a quelli di un’altra autrice, Emanuela Nava, che, con la sua scrittura ci ha portato dentro tante avventure poetiche, intellettuali, filosofiche e talvolta, anche qui, misteriche (cito solo un titolo dalla sua vasta bibliografia: Io e Mercurio.)

Un'ultima nota: in alcuni punti del libro si trovano dei codici QR che permettono agilmente di ascoltare interessanti e gustose estensioni del libro, per conoscere meglio dal punto di vista storico e artistico i luoghi tratteggiati nel racconto.

Buona lettura e buoni misteri a chi lo vorrà leggere. Preparatevi ad andare contro il tempo...
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mercoledì 16 ottobre 2024

Persone-spazzatura

Ieri 16 migranti richiedenti asilo in Italia sono stati trasferiti in Albania via nave per essere chiusi in un "centro di accoglienza", in attesa che la loro richiesta venga esaminata. I "centri di accoglienza" albanesi per richiedenti asilo in Italia sono stati finanziati interamente dal governo italiano (65 milioni), e lo stesso varrà per i futuri costi di gestione (si stima 120 milioni all'anno).

Voglio dire che questa abominevole trovata, costosa e puramente pubblicitaria (16 migranti deportati in Albania - e altri analoghi successivi trasferimenti - dovrebbero aiutare a "disgorgare i centri di accoglienza italiani"...) mi fa vergognare di essere italiano.

A questa iniziativa mi viene da associare un'altra pratica, ugualmente sconcertante e oscena, ugualmente sintomatica di un mondo malato e impazzito: il commercio (al contrario) dei rifiuti, per cui una regione o un paese, incapace di un'adeguata gestione, acquista da un'omologa entità territoriale la possibilità di cedere una certa quantità di materiale.

PS: Specifico, a beneficio di chi è sempre pronto ad agitare una bandiera in difesa del proprio club, che questa non è una presa di posizione partitica; perché anche gli accordi di Minniti con i libici mi hanno fatto provare la stessa vergogna. E anche, andando a ritroso, l'istituzione dei CPI (e tutte le sigle con cui hanno periodicamente risciacquato il nome di questi luoghi di internamento e tortura) e la loro gestione sotto i vari governi di centrosinistra che si sono avvicendati dalla fine degli anni Novanta.

mercoledì 2 ottobre 2024

Pari opportunità

Finché ogni singolo essere umano, in ogni angolo del pianeta, non avrà le stesse opportunità di partenza di sopravvivere, di essere in salute, di istruirsi, di lavorare per sostenere se stesso e la propria famiglia, di proteggere, nutrire, curare, istruire i figli, di credere alle divinità che preferisce, o a nessuna divinità - finché non sarà tutto questo, le nazioni, le frontiere, gli eserciti e le polizie, i fondi monetari e i forum economici, le mistificazioni sulle identità nazionali, non saranno altro che la trascrizione e la ratifica di un immenso e intricato regime di criminale, criminogena e intollerabile ingiustizia. 

Da questa convinzione deriva quella che per me è l’unica, vera priorità della politica, essendo tutte le altre subordinate a questa. E altresì deriva da questo, per me, il mio essere di sinistra. Per quanto la sinistra italiana da vent’anni non osi pronunciare parole del genere, avendo scelto di svolgere il ruolo del bravo (magari) amministratore di condominio. Un condominio-nazione ubicato in un mondo-GothamCity. 

Se qualcuno pensa che l’utopia di un mondo basato sulla giustizia e su reali pari opportunità globali costerebbe troppo, in termini di rinuncia a privilegi storicamente acquisiti da qualcuno, forse non ha ancora chiaro quanto costerà, alla fine, a noi e ai nostri figli, la distopia in cui ci siamo acclimatati e in cui continuiamo a sprofondare.