L'avanguardia è stata l'unico realismo del Novecento.
Edoardo Sanguineti
Ultimo rifugio dei vigliacchi: la comunicazione.
Francesco De Gregori
Ultimo rifugio dei vigliacchi: la comunicazione.
Francesco De Gregori
Viviamo sotto dettatura
Alessandro Bergonzoni
Viviamo immersi nel linguaggio. Il racconto della realtà - di ogni aspetto della realtà - è continuo e "scientifico", a senso unico e indubitabile. Il racconto è saturante: non lascia spazio all'esperienza della realtà. Il Realismo a cui siamo chiamati ad aderire - esistenzialmente, psicologicamente, esteticamente, artisticamente, linguisticamente - sostituisce ed esclude la realtà. Il Realismo - come la prospettiva nell'arte secondo Panofsky - è però una forma simbolica specifica, storica, e non è la realtà, né la sua rappresentazione fedele.
La realtà non è rappresentabile. Ne sapeva qualcosa il partito degli iconoclasti a Nicea nell'VIII secolo, quando si giocò una delle partite fondamentali della civiltà europea. Ne sanno qualcosa gli ebrei e i musulmani oggi, a loro volta scettici verso la capacità delle immagini di dare conto della realtà, a meno di non manipolarla e falsificarla. Ne sapeva qualcosa Nietzsche, quando definiva il dionisiaco come l'aspetto "irrappresentabile" della vita, in opposizione all'apollineo, che in definitiva riduce tutto a immagini e lascia solo le immagini, sorvolando sulla sparizione delle cose.