blog di Carlo Cuppini

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domenica 25 aprile 2021

25 aprile: festa della Liberazione

In questa giornata importante voglio affermare sei principi giuridici – e prima ancora etici – che ritengo essere stati sistematicamente violati dall'inizio della pandemia, dal governo Conte 2 prima, e poi, in ugual misura, dal governo Draghi; nella totale, sconcertante assenza, a oltre un anno di distanza dai primi provvedimenti, di una riflessione ampia e seria sullo stato del diritto.
Posto che dall'inizio del 2020 si dà la necessità di fronteggiare con la massima lucidità, determinazione e responsabilità una grave e prolungata situazione di crisi sanitaria e sociale:
1- Nessun diritto costituzionale può essere limitato o sacrificato se le autorità non sono in grado di dimostrare incontrovertibilmente come e in che misura tale negazione concorra a conseguire l’obiettivo prioritario della tutela dell'incolumità delle persone. (Onere della prova).
2- Nessun diritto costituzionale può essere limitato o sacrificato quando non sia stato fatto prima tutto il possibile, da parte delle autorità politiche, per conseguire l’obiettivo prioritario senza intaccare il diritto in questione, e le iniziative in tal senso possano essere dimostrate e misurate. Per esempio, la chiusura della scuola per via di criticità legate al trasporto, sul quale non si è intervenuto con adeguata tempestività e determinazione.

3- Nessun diritto costituzionale può essere limitato o sacrificato quando l’esercizio di tale diritto non contrasti direttamente, oggettivamente e inevitabilmente con l’obiettivo prioritario. Se, per esempio, per conseguire l’obiettivo primario è necessario evitare i contatti ravvicinati tra le persone, è accettabile che sia richiesto il mantenimento di una distanza di sicurezza tra persone non familiari o intime, ,ma non che siano negate tutte le circostanze in cui tale distanza potrebbe eventualmente non essere mantenuta. Negare preventivamente e indiscriminatamente le "circostanze in cui eventualmente" corrisponde a un processo alle intenzioni che mina il principio della presunzione di innocenza, creando l'immagine di una società mostruosa.

4- Una norma che ponga obblighi e divieti senza descrivere e quantificare con esattezza millimetrica le circostanze in cui si esce dal raggio della legittimità non può essere considerata legittima, né ascriversi alla civiltà del diritto. Il riferimento è a espressioni come “prossimità dall’abitazione” e “condizione di isolamento”, assenti da qualunque codice e impossibili da definire se non soggettivamente, dalle quali tuttavia sono discese e tuttora discendono sanzioni. (Principio di tassatività).
5- La cittadinanza è un insieme di diritti inalienabili e riconosciuti a tutti senza discriminazione (salvo i casi previsti dalla legge); non può diventare un insieme di diritti modulabili ad personam sulla base delle circostanze esterne e dei dati biometrici (o di altro genere) del singolo cittadino.
6- “In tutte le decisioni relative ai fanciulli [0-18 anni], di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente.” (Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, ratificata dall’Italia con la Legge 176/1991, Art. 3).
Credo che sia chiarissimo che con queste affermazioni non si minimizza la portata del covid-19, né si rifiutano le restrizioni: si rigetta un preciso modus operandi politico, che si auto-esime dal rispetto di principi fondamentali dello stato di diritto, inaugurato dal governo Conte 2 e adottato pari pari dal governo Draghi.
Il mio governo sarà quello che aprirà una riflessione seria e responsabile su questi temi e ripristinerà il rispetto non dico della democrazia, non dico della Costituzione, ma dello stato di diritto, che viene prima dell'una e dell'altra.
Buona festa di Liberazione.

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