blog di Carlo Cuppini

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venerdì 4 giugno 2021

"Cosa avrebbe portato sopravvivere rimettendoci ad un essere come quello?": Nausicaa, una storia per il nostro tempo

Nausicaa, il mondo vivente, la hybris tecnocratica, la compassione olobiontica (una vecchia storia per il nostro tempo)

Covid ha riproposto con forza una questione culturale enorme, che forse è il vero cuore del problema: il nostro rapporto con la natura, di cui facciamo parte ma che pretendiamo di guardarla da fuori, come se noi fossimo collettivamente il soggetto, ed essa, in blocco, l'oggetto. E' la questione epistemologica fondamentale. E’ il tema del rapporto della “fisica” (in senso antico, cioè la conoscenza della natura, che oggi chiamiamo “scienza”) con la tecnica (che è il suo dominio e la sua manipolazione).
Conoscete Nausicaa della Valle del Vento, il film di animazione di Myazaki del 1984? Vi voglio raccontare la trama (spoiler alert: se non volete sapere il finale, non leggete il post).
Un mondo post-catastrofe nucleare, spopolato e regredito, è insidiato da una giungla tossica (o "mar marcio" nel nuovo doppiaggio), che si va espandendo e da cui emergono “insetti” enormi, gli OM, e altre creature più piccole, che portano morte e distruzione ovunque.
Uno dei due regni sopravvissuti alla catastrofe è dominato da una regina superba, emblema delle soluzioni tecnocratiche, che vuole sgominare questi mostri risvegliando un antico guerriero robot biologico, il mostruoso "Soldato Titano". Gli aiutanti della regina cercano di rintracciare e di rimettere insieme i suoi pezzi, in una corsa contro il tempo.
Nausicaa, la principessa dell'altro regno, la Valle del Vento, animata da una vera “compassione olobiontica” (olobionte è il macrorganismo composto da noi più i nostri microrganismi, e per estensione il pianeta + tutti gli esseri viventi che lo popolano), tra buddismo giapponese e francescanesimo, arriva a capire che la giungla tossica - e i mostri che ne fuoriescono - sono soltanto una risposta parossistica del pianeta all'intossicamento causato dall'uomo. Distruggono ciecamente, perché non possono fare altro: si è innescato un vortice di distruzione. Non sarà la contrapposizione muscolare a fermarlo. La giungla tossica è come il pus.
Nausicaa capisce che in quel momento tutto è parte di un unico processo di malattia, umani compresi. E che più si combattono gli insetti, più la giungla tossica si espande. Arriva a provare empatia e pietà per quei mostri, al punto da decidere di immolarsi per salvare un cucciolo di OM, usato come esca dalla regina superba per attirare gli insettoni adulti nel punto in cui il robot biologico dovrebbe incenerirli.
Gli OM, accecati dalla rabbia, avanzano verso la città degli umani devastando tutto. La regina dà ordine al robot, rimesso insieme in tutta fretta, di incenerirli. Qualcuno dice con inquietudine che è stato risvegliato troppo presto.
Il robot esegue gli ordini e spara un raggio che incenerisce tutto. Sembra una bomba atomica.
"Tremendo - commenta il consigliere della regina - Ci credo che il mondo se ne andò a fuoco."
Le schiere degli OM vengono sterminate. Tutti esultano e acclamano la regina dall'iniziativa muscolare. Ma dietro quelle schiere incenerite, ce ne sono mille e mille ancora. Sempre più infuriate. Il robot prova a sparare di nuovo, ma inizia a putrefarsi e si sbriciola. Ha tolto dal mare della furia della natura una secchiata, e ha ottenuto il solo risultato di fare aumentare smodatamente la furia degli OM contro gli umani.
"Il soldato Titano è morto!" dicono le bambine.
"E' molto meglio così - dice la vecchia saggia. - La rabbia degli OM è la rabbia della Madre Terra."
E aggiunge: "COSA AVREBBE PORTATO SOPRAVVIVERE RIMETTENDOCI AD UN ESSERE COME QUELLO?"
Gli OM avanzano e travolgono Nausicaa, che si è gettata in mezzo per restituire agli OM il loro piccolo. Accecati dalla furia travolgono anche il piccolo.
Ma qui c’è il miracolo: la coscienza “olobiontica” di Nausicaa, la sua compassione dis-antropizzata, porta inaspettatamente a placare la furia degli OM.
E’ un momento epifanico in cui tutti comprendono le infinite, segrete relazioni interne alla natura. Anche la regina superba si ravvede, e rinuncia alla sua volontà di manomissione della natura.
Gli OM dismettono la loro “tinta di attacco” e usano il loro potere per riportare in vita Nausicaa.
Proprio loro – nonostante il loro aspetto terrificante, totalmente disantropomorfo, e le distruzioni che hanno portato – hanno il potere di spingere gli umani e il pianeta verso una nuova era.
Come sempre in Myazaki non c'è Male e non c'è Bene: c'è solo il peccato della hybris contrapposto alla comprensione profonda della natura, come grande equilibrio vivente in perenne mutazione. Come in Mononoke, per esempio, che è un po’ una riscrittura di Nausicaa spostando la storia da un futuro post-apocalittico a un passato mitico.
Nausicaa, della Valle del Vento è una storia che forse ha qualcosa da dire al nostro tempo, tutto teso a mettere le spalle al muri i microscopici mostri, senza porsi una sola domanda sulla possibilità o inevitabilità della convivenza con essi. Senza porsi domande sulla eventualità che la pressione tecnocratica sui meccanismi di riequilibrio naturale possa esacerbare la cieca spinta distruttiva degli elementi.
E chissà che i nostri “Soldati Titani”, creati a loro volta in fretta e furia, incautamente, non siano destinati a putrefarsi, dopo avere portato al parossismo la furia dei microscopici nemici che dovrebbe sterminare. In modo che poi possa iniziare un tempo nuovo, segnato da una nuova consapevolezza e da una nuova idea di natura.

(Grazie a Ugo Bardi per il concetto di “olobionte”)

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