blog di Carlo Cuppini

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mercoledì 2 ottobre 2024

Pari opportunità

Finché ogni singolo essere umano, in ogni angolo del pianeta, non avrà le stesse opportunità di partenza di sopravvivere, di essere in salute, di istruirsi, di lavorare per sostenere se stesso e la propria famiglia, di proteggere, nutrire, curare, istruire i figli, di credere alle divinità che preferisce, o a nessuna divinità - finché non sarà tutto questo, le nazioni, le frontiere, gli eserciti e le polizie, i fondi monetari e i forum economici, le mistificazioni sulle identità nazionali, non saranno altro che la trascrizione e la ratifica di un immenso e intricato regime di criminale, criminogena e intollerabile ingiustizia. 

Da questa convinzione deriva quella che per me è l’unica, vera priorità della politica, essendo tutte le altre subordinate a questa. E altresì deriva da questo, per me, il mio essere di sinistra. Per quanto la sinistra italiana da vent’anni non osi pronunciare parole del genere, avendo scelto di svolgere il ruolo del bravo (magari) amministratore di condominio. Un condominio-nazione ubicato in un mondo-GothamCity. 

Se qualcuno pensa che l’utopia di un mondo basato sulla giustizia e su reali pari opportunità globali costerebbe troppo, in termini di rinuncia a privilegi storicamente acquisiti da qualcuno, forse non ha ancora chiaro quanto costerà, alla fine, a noi e ai nostri figli, la distopia in cui ci siamo acclimatati e in cui continuiamo a sprofondare.

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