blog di Carlo Cuppini

blog di Carlo Cuppini



sabato 1 agosto 2020

GLASNOST/1: i verbali del Cts

Perché il Governo fa di tutto per negare la pubblicazione dei verbali del Cts? Leggiamo nell’appello presentato all’Avvocatura dello Stato per annullare la sentenza del TAR che impone di rendere accessibili tali documenti:
“L’art. 5-bis (…), secondo cui l'accesso civico è rifiutato se il diniego è necessario per evitare un pregiudizio concreto alla tutela degli interessi pubblici inerenti, tra gli altri, ‘LA SICUREZZA PUBBLICA E L’ORDINE PUBBLICO’ (lettera a) è anch’esso idoneo a dare copertura al diniego impugnato.”
(Questo periodo, come l’intero passaggio che lo comprende, è messo in grassetto nel documento originale: deve essere considerato dagli estensori particolarmente significativo).
Mi chiedo: quali terribili informazioni possono essere contenute nei verbali del Cts, di un rilievo tale da poter indurre la popolazione, non a formulare eventuali critiche all’operato del governo, ma a mettere a repentaglio “la sicurezza pubblica” e creare disordini sociali? Se non fosse chiaro: parliamo della popolazione italiana (non per esempio di quella serba), quella popolazione che ha accettato tutto, perfino la reiterata, troppo lunga, indiscriminata e parzialmente ingiustificata violazione dei diritti dell’infanzia (“Chi scandalizza anche uno solo di questi bambini, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina e che fosse gettato negli abissi del mare” - ricordate? Qualcuno nei mesi scorsi pare essersene dimenticato…). Dunque, cosa mai potrebbe indignare il popolo italiano fino a farlo sollevare contro questo governo?
Intanto è vero che il presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, ha preso tempo, rimandando la decisione alla riunione del consiglio. Ma è anche vero che scrive nel decreto:
"non si comprende (...) perché si debba includere tali atti atipici [i verbali del Cts] nel novero di quelli sottratti alla generale regola di trasparenza e conoscibilità da parte dei cittadini, giacché la recente normativa – ribattezzata “freedom of information act” sul modello americano – prevede come regola l’accesso civico e come eccezione (...) la non accessibilità di quelle sole categorie di atti che, trattandosi di eccezione alla regola, devono essere interpretate restrittivamente; è stato peraltro chiarito che le norme sull’accesso civico generalizzato e quelle sull’accesso documentale vanno congiuntamente considerate come complesso regolatore che non restringe ma globalmente amplia la trasparenza e quindi il diritto di partecipazione del cittadino."

Nessun commento:

Posta un commento