blog di Carlo Cuppini

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martedì 31 gennaio 2012

Rosignano Solvay blues



fosforo bianco, bianche spiagge, forfore,
fosfolipidi e lapidi giganti per balene
spiaggiate, spogliate, sputtanate, spolpate, gonfie
di colpa intossicante, riciclata, petrol-chimica,
utile a sbiancare caso mai la pellaccia africana,
se strofini grossi granuli di clorometano su facce affogate,
devastate nei CIE, in fondo al mare, perossido 
di ideogeno, per dio, il pigmento se ne va,
con la vita, l’anima peraltro non pervenuta, con le zie
incollate al programma, televisivo, pronte a fare le badanti
a se stesse, dopo l’esplosione degli ospedali, domani, deportazione
su Marte, una volta schiarita la pelle, scorticata, sgrassata, scottata,
come canocchie vive a bollire, ricucendo i fori dei proiettili
negli zigomi, chirurgia a basso costo su internet, estetica,
purché non abbiano centrato le pupille, frammenti
di occhi sugli scogli, taglienti, invetriati, di acidi cloridrici,
sanguinano i molluschi in processione, piedi feriti,
le pinne amputate, nella zuppa cinese, tracheotomia
per il tricheco, servito nel piatto con le spugne
di trito di fegato umano, rigurgito tragico, bicarbonato,
i granchi scattano tutti in avanti, inseguiti dall’angelo
sbiancato di soda, non puoi più vedere,
nessuno taglia il traguardo

lunedì 30 gennaio 2012

"Militanza del fiore" - recensione di Simone Siliani su "Il Nuovo Corriere"



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Se non visualizzi bene, leggi il testo:


IL FIORE IMPEGNATO
CARLO CUPPINI, POETA CIVILE E "MILITANTE"
Simone Siliani

Con la leggerezza di chi lascia “l'orma del sogno nel letto”, Carlo Cuppini ci investe con la forza inaudita della sua poesia civile fin dalle prime nella raccolta “Militanza del fiore” (Maschietto Editore, Firenze, 2011). Sì, poesia civile; senza scandalo né ironia che per lungo tempo sono stati i toni sufficienti con cui si è guardato alla poesia civile. Ma oggi, qui, in questo tempo così impossibile da, non dico capire, ma almeno rappresentare, quale altro passepartout abbiamo per cogliere qualche barlume di senso del mondo se non la poesia, civile? Ma una poesia che milita, combatte non per se stessa, per potersi contemplare e autocelebrare nel suo splendore; bensì per l'Uomo, per la sua fragilità eppure per la sua preziosa unicità così spesso e diffusamente violata, annichilita, devastata. Eppure anche fra le bombe al fosforo a Gaza vi è delicatezza (“tra il tuo corpo che sa/di pane e di temporale/e il mio che proteso su te/ha imparato la fame/adagiato/su te ha trovato/un tempo la pace/nello spazio mancante tra/le membrane/nostre ustionate/non si sente lo schianto/edificio che cade”). Anche nella fossa civile di Ustica c'è lo spazio per la salvezza tutta riposta nell'aereo “che cade/se cade/non cade/lo tiene il bambino/che crede/che cade/che inciampa/non cade/che crede in qualcosa/che crede/che in punta di piedi/lo tiene/sospeso per aria/col dito”.
Ma poi Carlo Cuppini cerca l'impossibile equilibrio fra questa lieve e potente poesia civile con la ricerca interiore. E qui si produce il miracolo, protagonisti la parola non trovata (“non so formulare la parola essenziale/[...] un tempo ricordi ti ho chiesto/ascoltami anche quando non ti so parlare”), l'angelo-poesia (“l'angelo che ha cantato/sparisce/e riappare al di sotto/tra i capelli/sottopelle”, “angelo pane/angelo bicchier d'acqua/angelo tutta luce/cancelli dagli occhi la pece/ritorni respiro all'addome”). Che ci porterà all'immagine più potente e persistente del libro, quella che più di ogni altra riesce a rappresentare la nostra condizione, “ciò che di noi va in frantumi/ritorna polvere e sale”: quella della balena spiaggiata. Tutta la prima sessione, La funzione del corpo. Taccuino politico, ne è intrisa, come un ritornello sempre cangiante eppure incombente: “balena spiaggiata sulla sponda del sonno”, “Darwish cantava di una donna in amore/e a Foggia si spiaggiavano balenotteri”, “il corpo del cetaceo è stato minato/non lo si può rimuovere potrebbe scoppiare/sul suo dorso gigante banchetti coi pargoli/per tre generazioni”, “la balena è spiaggiata in riviera/la balena veleggia sull'acqua/la balena sta implodendo in fondo al mare/la balena è lanciata nello spazio/siamo noi ventre e siamo la balena”, “balena è casa nostra mondo madre”, “il grido selvaggio del pesce/si è sentito fino in cima alla collina/dove è nato il bambino senza occhi”. La balena metafora morente della nostra condizione esistenziale di spiaggiati, bloccati, in un lento inesorabile morire. Come, “alla fine del giro”, il corpo, che ”era in principio”, ora, e sempre. Amen.


“Il Nuovo Corriere di Firenze”, inserto “Cultura Commestibile”, 28/1/2012

domenica 29 gennaio 2012

Viva le riviste di divulgazione scientifica! (rime sceme in libertà)

Caro estinto
Diplodocus,
appari dipinto
nelle pagine di Focus,
l'effetto però risulta assai finto,
con quella cresta e quel paio di corna,
allora mi incazzo e mi dico,
tanto valeva in edicola
comprare una rivista porna

Otto terzine per imparare a sputare

spalma lo sputo sulla spigola
spiaccicala dentro lo spartito
e spediscila allo spettatore spagnolo

sporgersi oltre lo spigolo e dare spettacolo
sparando spacconate ma è spiacevole
poi essere spinto e spappolarsi sugli spalti e spirare

non c'è sposa senza spine
le spasimanti spazientite si spaventano
se le spettini spargendo sperma con la spazzola

spremi la spugna per trarne spumante
la spartizione spirituale delle spore
spinge a spazzare gli spazi sporchi

sputtanarsi spogliandosi in spiaggia
nella speranza di sparire
sprigionando spruzzi di spritz

lui spavaldo si spacca le spalle spalando spicchi
lei lo spia e lo copre di sputi
lui spopola spregevole dentro lo specchio

si spaccia lo spillo per una spada
si stacca la spina a proprie spese
spero che mi spetti almeno uno sputo

spadroneggiando
si spegne
la speranza



Istruzioni: Ripetere tre volte di seguito la mattina e la sera finché non avrete imparato a sputare correttamente e copiosamente. Quindi chiedete di essere ricevuti dal governo e complimentatevi per avere autorizzato i caccia italiani a sganciare bombe in Afghanistan. Dopodiché recitate rapidamente e con slancio le terzine.

giovedì 26 gennaio 2012

Piccola Posta di Sofri dedicata a "Militanza del fiore"

La Piccola Posta di Sofri di oggi su "Il Foglio" è dedicata a Militanza del fiore

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lunedì 9 gennaio 2012

"Militanza del fiore" - Recensione su "Bene Insieme" - mensile Conad


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"Bene Insieme" è un mensile/bimestrale a distribuzione gratuita in tutti i supermercati Conad.

Per sfogliare la rivista  clicca qui

domenica 8 gennaio 2012

Canone e cani


Affacciato alla finestra guardavo il colle di Fiesole. Loro piombarono in casa sfondando la porta. Erano in tre: un dobermann, un pitbull e un mastino. Erano gli ispettori della RAI. Disse il mastino: “Da otto anni non paghi il canone!”. Replicai: “Non ho la tv”. “Vedremo!”, fece il pitbull iniziando ad annusare. “Avete un mandato di perquisizione?”, domandai. “Non ci serve il mandato!”, abbaiò il dobermann. E tutti si lanciarono alla ricerca. Restai calmo finché non vidi il mastino sbavare sul letto. Allora presi la scatola-scatena-tornadi, comprata anni fa in un bazar. La aprii e in un istante i cani vorticavano per aria, guaendo come chiwawa. Il turbine li condusse fuori dalla finestra, e sempre più in alto e lontano. Affacciato ripetei: “Non ho la tv”. Il mastino gridò: “Non è possibile! Saresti un paradosso sociale, un’anomalia della specie!”. “Portate ai vostri capi i saluti dell’ornitorinco”, dissi io. Non mi sentirono: erano già spariti oltre il colle di Fiesole.


(Pubblicato su "Cultura Commestibile", inserto de "Il Nuovo Corriere", edizioni toscane, 7/1/12)

martedì 3 gennaio 2012

BUON HANNO



Quest'anno gli auguri li faccio sbagliati:
li faccio con l'acca: BUON HANNO!
Perché il buono lo vedranno solo i pochi che hanno
(e se hanno è perché hanno tolto):
evasori, corrotti, banchieri, speculatori, politici,
mafiosi, raccomandati, parassiti, lobbisti, cardinali...
Ma a Capodanno l'ottimismo è imperativo:
allora dirò... BUON TUTTI AVREMO!
(il giorno che l'onesto non passerà più per scemo...)

lunedì 2 gennaio 2012

Accanto

accanto, o al di sotto, o al di sopra,
a passo d'uomo tentando l'assedio,
se l'angelo, se le mani, se il comandante,
all'angelo hanno tagliato le mani, e le ali,
moncherini, pisciare a pieni polmoni 
nel fiume del tempo, che soddisfazione,
le sagome dei lampioni si chinano, fanno 
per rovesciarsi, un lieve turbamento 
sotto l'ombrellino del cocktail ghiacciato,
né accanto, né al di sotto, né sopra, né intanto
sospirano margherite otturate di ipod, incantate,
cantano armonici in coro con gli esperti, che
hanno tagliato le mani al cadavere di Che Guevara,
lo hanno ammazzato, spogliato, disteso sul tavolo, 
ancora intero fotografato, la mannaia s'è abbattuta
dopo il clic, siamo qui per devastare, e devasteremo,
la questione è se stuprare dopo avervi ammazzato,
o prima, dipende anche dalle istanze del momento,
e dalla prescrizione relativa al design,
trovare mani mozzate ovunque agli incroci,
a volte anche in guanti di raso, quantunque,
qualunque, per quanto, pertanto, in quanto,
a ogni uscita di supermercato, dove si prega,
si defeca collettivamente, cantando, strappando
da in fondo alla gola, con le tue mani nude,
un paio di occhi, gridare, pregare, parlare parole,
no, parlare silenzi, gridare sguardi,
parli di sguardi alla gola, interroghi
l'enigma del turbamento, tenti l'assedio
al problema: e tutt'a un tratto 
d'improvviso l'alba, dopodiché è proibito

Poesia - Interiorità - Grazia

La poesia, nel suo farsi che non può che essere interrogativo e interlocutorio, potrebbe costituire un insegnamento su come e perché sottrarre l'interiorità alla comoda schiavitù delle prescrizioni autorizzate. Non sono né l'io né il non-io a permettere di cogliere questo insegnamento: piuttosto una loro collaborazione, che è allo stesso tempo una insanabile contraddizione; è la pratica in-naturale sui linguaggi artistici a costruire la cerniera tra mondo diversi, che non ci appartengono e a cui non apparteniamo in via esclusiva: l'osmosi tra il dentro e il fuori, i vasi comunicanti, che, con un piccolo di più di coraggio e di aspirazione alla gioia, chiamerò "la Grazia".

domenica 1 gennaio 2012

"Militanza del fiore" Estratto dalla prefazione di Adriano Sofri e info

Carlo Cuppini
MILITANZA DEL FIORE


Maschietto Editore
Collana L'Occhio Alato
Copertina: Giorgio Fratini 
Illustrazioni:  M. Francesconi, G. Fratini, 
J. Jenna, F. Maschietto, V. Sieni
Isbn 978-88-6394-029-9
160 pagine - 15 €





DALLA PREFAZIONE DI ADRIANO SOFRI
"Che cosa cercate nella poesia? Il suono, certo. E poi, che cosa dice, come lo dice, chi lo dice, no? Carlo Cuppini è nato nel 1980, come Ronaldinho e Harry Potter, dunque è giovane ma non un ragazzo, benché camicia e pantaloni gli sventolino addosso come a un ragazzo. Sono vecchio e sono in pensiero per i giovani, specialmente per quelli a rischio di poesia. Di tutti gli estremismi giovanili, la poesia è il più rischioso. “E se non serve a farsi ammazzare, allora la poesia non serve a niente”. Non bisogna prenderla alla lettera, dite, non si muore, non si finisce in galera? Mah, e comunque la poesia sta con la fronte attaccata a un muro di galera, come la libertà. Gli altri estremismi possono prima o poi venire a patto con ‘la realtà’, le cose come stanno. La poesia no, salvo che si fabbrichi e si moduli dall’inizio una voce scrupolosamente flebile da meritarle una menzione a un concorso, un terzo posto. [...] I giorni traboccano di cose da dire, i giorni di Carlo Cuppini. A estremi mali, versi estremi."


PRESENTAZIONE
Martedì 24 gennaio, Firenze Caffè Letterario Le Murate, h 19
Ne parlerano con l'autore:
- Elisa Biagini
- Simone Siliani
- Sergio Risaliti 
Durante l'incontro si svolgeranno:
- una performance con Ramona Caia
- proiezione del video Ritratto di Jacopo Jenna e Ramona Caia
- esposizione di opere grafiche di Giorgio Fratini (autore della copertina)




COME ACQUISTARLO 
Le librerie rifornite sono:
- a Firenze: Edison, Mel, Feltrinelli
- a Roma: Feltrinelli Colonna
- a Bologna: Modo Infoshop
- a Urbino: Montefeltro Libri, CUEU
- a Ladispoli: Scritti e Manoscritti. 
In tutte le altre librerie è possibile ordinarlo.
Oppure si può acquistare online. Questi i siti consigliati: bol.it (più conveniente) - abebooks.it - amazon.com - ibs.it.
In caso di problemi l'editore ve lo spedirà a casa, previo pagamento con bollettino postale o bonifico bancario; basta scrivere un'email a deborah@maschiettoeditore.com.