blog di Carlo Cuppini

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lunedì 25 gennaio 2021

I saggi, il vento, gli uccelli (storiella)

Il popolo si sta ammalando. I Saggi si riuniscono, discutono, non arrivano a niente. Decidono di andare a chiedere lumi al Vecchio Eremita che vive nella caverna in cima alla montagna.


Saggio Pelato: “Soffia un terribile vento freddo che ci fa ammalare.”


Il Vecchio Eremita li guarda dal buio della caverna, e tace. Prima di parlare vuole ascoltare.

 

Saggio Barbuto: “Il vento soffia perché gli uccelli volano: sbattendo le ali agitano l’aria e creano vortici. Se gli uccelli stessero sui rami, il vento non tirerebbe. Per smettere di ammalarci dobbiamo eliminare gli uccelli.”


Saggio Occhialuto: “Piuttosto è vero il contrario. Gli uccelli volano perché il vento li muove. Se il vento non tirasse, gli uccelli starebbero sui rami. Non bisogna confondere le cause con gli effetti.”


Pelato: “Quindi cosa dovremmo fare?”

Occhialuto: “Mettere una vedetta che guarda il cielo. E appena vede che gli uccelli si alzano in volo, suona una campana e tutti si chiudono in casa. Perché significa che sta per arrivare il vento.”


Pelato: “E chi non accettasse di stare chiuso in casa?”


Occhialuto: “Punito con la morte, perché gli altri siano dissuasi dal seguire il suo esempio.”


Barbuto: “La tua teoria è contro-intuitiva, non può essere vera. Ribadisco: è necessario uccidere gli uccelli.”


Occhialuto: “All'opposto, la mia teoria è auto-evidente. Pertanto la tua deve essere errata. Dobbiamo ringraziare gli uccelli di segnalare, come bandierine, quando tira il vento."


Pelato: “Uccidendo gli uccelli il cerchio della vita potrebbe essere spezzato. E chiudendoci in casa, chi coltiverà i campi, chi procurerà il cibo? Non ci avete pensato?”


Barbuto: “Dobbiamo continuare a morire? Intanto uccidiamo gli uccelli. Dopodiché, vedremo.”


Occhialuto: “Volete continuare a contare le bare? Chiudiamoci in casa quando gli uccelli volano. Dopodiché, vedremo.”

Pelato: “Vecchio Eremita, vedi che non riusciamo a venirne a capo. Da che parte sta la ragione? Cosa dobbiamo fare per salvare il popolo?”

Vecchio Eremita si stiracchia le membra, mastica una carruba, poi pronuncia la sua sentenza: “Il soffiare del vento e il volo degli uccelli sono fenomeni indipendenti.”

I Saggi chinano la testa come se avessero preso una bastonata. Balbettano l’inizio di qualche obiezione, ma poi rinunciano. Si girano e fanno per tornare al villaggio, mortificati, smarriti.

Vecchio Eremita: “Aspettate. C’è un’altra cosa che dovete sapere.”


Pelato: “Che cosa, Vecchio Eremita? Illuminaci!”

Vecchio Eremita: “Non è il vento a farvi ammalare.”

Barbuto: “Ma che cosa, allora?”

Eremita: “Lo scoprirete da soli.”

Occhialuto: “Come? Quando?”


Eremita: “Quando smetterete di pensare al vento.”






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