blog di Carlo Cuppini

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sabato 21 aprile 2018

Leggendo "Il mondo senza gli atomi" troverete...

Leggendo “Il mondo senza gli atomi” troverete: il mondo senza gli atomi, il figlio del mondo, i migranti interstellari e chi da terra li sta ad osservare, molti ribelli sparsi su vari pianeti di diversi sistemi solari, i nuovi venuti, le ombre e il merlo che se le è mangiate, i bocciati e perciò deportati, chi ha deciso che quattro dita sono bastanti e chi quattro dita se le fa bastare, grossi uccelli pelosi e i loro testicoli ciondoloni, gli aspiratori, Claudia e Roberto, i governanti, le autorità, i tutori dell'ordine, gli esaminatori, i contrabbandieri di paraspigoli, orde di camerieri ex rivoluzionari, i figli viziati dei camerieri ex rivoluzionari, i nullatenenti acculturati e i loro figli ignoranti e violenti, tre ragazzi illegali e chi vuole farli sparire, gli struzzi, gli elefanti, altri migranti, l'uomo che coltiva bonsai, l'uomo che scappa dai vortici e la sua famiglia, il papa nello spazio, gli abitanti dei pianeti remoti, varie fini del mondo, gli uni e gli altri, il domatore di ragni e i suoi ragni, i licantropi di Urbino e un celebre dipinto di Piero della Francesca, una pantera alle porte di Roma, i cosacchi, un ragazzo rapito e il suo nugolo di moscerini, una serie di strane apparizioni sotto mura medievali, il Mal Vivente, l'uomo vitruviano, le farfalle ai tempi della crisi, un angelo e il suo cazzo rilevatore, uno psicanalista in partenza per la Luna, Mandelstam il poeta, violenti nani da giardino, Pinocchio e Carlo Marx, i delfini mutanti, un'algida dea con l'accetta, migliaia di cani morti e un bambino su un'oca, il prosciutto di cuore e i suoi assaggiatori, nonché il macellaio, i cocchieri di Gaza, il giaguaro e il coccodrillo, leoni che sembrano gattini, orde di prozie e cugini, il sangue, energumeni in camicia bianca, varie schiere di malintenzionati, un carrista di Carnevale cieco, una vittima, il traffico veicolare a Firenze, un padre, una dozzina di cani biondi, una madre. Nient'altro mi pare (anche se forse qualcosa ho scordato).

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