C'è un piccolo libro importante, pubblicato da Edizioni Centro Studi Erickson, scritto dalla professoressa Daniela Lucangeli e dall'esperto di comunicazione Luca Vullo. È un manuale pratico e veloce di comunicazione piena, umana ed efficace nei contesti scolastici ed educativi, e in tutti quelli in cui avviene un incontro tra adulti e bambini. È anche un racconto di quello che questo rapporto è e può essere. Ed è una riflessione teorica su quello che dovrebbe intercorrere, tra adulti e bambini. Il libro è incentrato sull'importanza del corpo, dei gesti, degli sguardi, dei sorrisi, dei volti (tutti interi), del non detto, del "toccato con mano", della comunicazione non verbale e dei linguaggi corporei, dell'ascolto, della comunità, del sentire. Tutto ciò che è stato non solo colpito dalle misure contro la pandemia (questo sarebbe un problema relativo), ma "minimizzato", per troppo tempo, perché a qualcuno non venisse in mente di farsi domande sulla capacità di contemperare esigenze primarie e diritti essenziali dei decisori che quelle misure andavano attuando. Altro sarebbe stato sacrificare temporaneamente dei beni essenziali, essendo ben coscienti, drammaticamente coscienti, di quanto si stava compiendo; convinti del dovere di un prossimo, quanto più sollecito, risarcimento per tutto ciò che si era negato.
blog di Carlo Cuppini
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martedì 28 settembre 2021
Alla ricerca del corpo perduto
Nel Paese del "andrà tutto bene", del "va tutto bene", del "abbiamo fatto tutto bene"... il corpo è scomparso.
Le scuole sono diventate luoghi spettrali: fantasmatici contenitori asettici di irrigidimento e di dis-educazione (se l'educazione è ciò di cui ci parla questo libro; le stesse cose di cui ci parlano il grande pedagogista Daniele Novarae molti altri esperti di educazione, del resto), ambientazione di negazioni più dure che in ogni altra situazione sociale, a danno di chi meriterebbe il nostro (di noi adulti) sentimento e avvicinamento più morbido. Anche a costo di assumerci - noi adulti - qualche rischio, qualora le circostanze lo rendano inevitabile.
Ma "Il corpo è docente" è tutto tranne che un libro polemico, o pandemonio co, e la pandemia non è mai sfiorata nemmeno con un'allusione. È un libro che vale, e che sarebbe valso ugualmente anche prima della pandemia. È un libro che ascolta, propone e vuole costruire. La sua gentilezza è definitivamente realizzata grazie ai disegni semplici nel tratto, geniali nel pensiero, commoventi nella poesia, dell'illustratore e artista Francesco Chiacchio.
Senza nulla togliere ai testi, puntuali, chiari e importanti, le immagini dicono tutto. L'inconfondibile e garbata sintesi poetica di Chiacchio dona a questo libro il dono di essere completamente ciò che esprime: l'incarnazione immediata di una serie di principi che anche un bambino può guardare, comprendere, sfogliare e gustare, pensando al mondo, cioè a un mondo possibile e migliore.
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