blog di Carlo Cuppini

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mercoledì 1 maggio 2024

"Logout: ci vuole coraggio per vivere a Sbafo" recensione di Paolo Gualandris

Recensione e intervista di "Logout" di Paolo Gualandris – che ringrazio per la lettura approfondita del romanzo e per la piacevole conversazione – per "La Provincia di Cremona"

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Quello di Sbafo, capitale della Malsazia, è un mondo che sta stretto a Luca, 12enne obbediente fuori, un po’ insofferente dentro. E come potrebbe essere diversamente? Uscire di casa è vietato dal governo se non per andare a riverire il gran capo Giaffo Zucabezzo, i pochi che lo fanno considerati terroristi e perseguitati; le lezioni di scuola sono online e gli amici puoi abbracciarli fisicamente solo una volta all’anno; le gite sono virtuali, si entra in una macchina che resta chiusa in garage e un video proietta la strada sui vetri; dalle finestre di casa solo panorami filmati; si vive nella propria stanza e ci si incontra con mamma e papà solo per andare a tavola, dove peraltro si mangia cibo sintetico; la vita quotidiana è guidata da Linda, tata virtuale tuttofare e protettiva, ma soprattutto occhio elettronico del potere costituito; ogni desiderio viene esaudito in pochi istanti da consegne robotizzate della ditta TuttoPer, ovviamente di proprietà del Zucabezzo.

Luca non è un ribelle, vorrebbe solo recuperare il pallone da basket regalatogli in punto di morte da nonno Taddeo, l’unico che aveva avuto il coraggio di sfidare il sistema portando il nipote in giro per davvero con la sua vecchia auto e giocando fisicamente con lui. È lì a due passi, in giardino da tempo, ma non può recuperarlo perché uscendo sarebbe aggredito dai virus, come assicura il regime. Il babbo gli dice sempre che lo prenderanno domani, ma domani non arriva mai. Finché non accadono cose che potrebbero ribaltare la situazione. Arriva, nascosto nell’imballo di una SuperSorpresa, un messaggio in codice scritto a mano. Qualcuno lo cerca, lo sta chiamando, ma per rispondere all’appello Luca dovrà scollegarsi da tutto e uscire nel mondo. Quello vero. Stanti queste premesse, non poteva che intitolarsi ‘Logout’ il romanzo di Carlo Cuppini che narra di una società distopica forse meno lontana da noi di quanto si pensi. Un romanzo di avventura capace di appassionare il lettore, catturarlo e farlo riflettere.

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La Malsazia è uno stato ricco, nato dalla divisione della penisola di Birbania: di qui tecnologia e benessere, di là la Poverania, che come dice il nome stesso è la terra dei paria. 

«Avevo bisogno di inventare un luogo dell’immaginazione dove potessero accadere cose singolari, un Paese con leggi e consuetudini bizzarre. Una terra per certi versi nemmeno troppo dissimile da una penisola che conosciamo bene, perché ci abitiamo. Ma non volevo fare una caricatura dell’Italia, volevo creare un concentrato parossistico di alcune caratteristiche del mondo in cui viviamo: quello post colonialista, della globalizzazione, dove c’è un primo mondo che sta bene, per meriti propri, certamente, ma anche grazie al 'contributo' che estorce agli altri, attraverso rapacità, deprivazione e ricatti economici».

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Articolo integrale: 

https://www.laprovinciacr.it/video/cultura-e-spettacoli/443147/logout-ci-vuole-coraggio-per-vivere-a-sbafo.html


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