blog di Carlo Cuppini

blog di Carlo Cuppini



giovedì 5 giugno 2025

Un comando Nato a Firenze

UNO: Ci dicono che la Russia attaccherà la Nato entro una manciata di anni.
Pare che Starmer stia preparando il Regno Unito alla guerra atomica contro la Russia, e qualcosa di analogo sta facendo la Germania. Ci hanno insegnato a preparare un kit di sopravvivenza. Non si parla d'altro che di guerra, armi, bunker, ordigni dell'apocalisse, riarmo, warfare, coscrizione.

DUE: Due anni fa è stata approvata la creazione di un comando Nato di primaria importanza strategica alle porte di Firenze, a un tiro di schioppo dal centro storico (5 km dalla Basilica di Santa Croce, che contiene, tra molti altri tesori, gli affreschi di Giotto). In mezzo alle abitazioni civili del rione fiorentino di Rovezzano, un'area di 10.000 metri quadrati sarà destinata al nuovo quartier generale permanente della Multinational Division South (Mnd-S) della NATO, che coordinerà le operazioni e le comunicazioni delle forze terrestri nel Sud dell'Europa.

TRE: Sul sito del Comune di Firenze si legge: "Il fronte di guerra si avvicinava a Firenze, che ingenuamente, tutti credevano fosse immune dai bombardamenti per la presenza dell'importante patrimonio artistico, ma non fu così. Firenze subì sette bombardamenti: il 25 settembre 1943, il 18 gennaio 1944, l'8 febbraio 1944, l'11 marzo 1944, il 23 marzo 1944, il 1 e il 2 maggio 1944. Furono colpite le zone di Campo di Marte, San Gervasio, le Cure, Sesto, Castello, Novoli, Rifredi, Careggi, San Jacopino, Porta al Prato. I bombardamenti angloamericani miravano a distruggere gli snodi ferroviari, attraverso i quali viaggiavano i rifornimenti alle truppe tedesche, e le fabbriche ormai in mano alla Germania nazista. L'obiettivo ultimo era fiaccare la Germania hitleriana e l'Italia fascista e spingere alla ribellione la popolazione. Ma le bombe colpirono case e strade, dove centinaia di persone rimasero vittime. Bombardamenti a tappeto, carpet bombings."
Se nel 1944 lo hanno fatto gli angloamericani, chissà per quale spirito caritatevole oggi non dovrebbe farlo qualche attuale nemico della Nato, sapendo che a Firenze si trova un comando strategico della stessa.

QUATTRO: Netanyahu, il suo governo, le istituzioni israeliane che lo lasciano fare (perché in una democrazia normale un primo ministro conclamatamente folle, criminale e stragista viene fermato dai poteri dello Stato che bilanciano quello esecutivo), i suoi alleati internazionali, hanno insegnato al mondo intero una cosa molto chiara: è legittimo, etico, sacrosanto, distruggere opere e infrastrutture di immenso valore sociale (ospedali, scuole, centrali energetiche...) e storico, e uccidere un numero illimitato di civili di ogni età e condizione (senza neanche sapere esattamente quanti), quando si tratta di colpire e neutralizzare un obiettivo militare. Che sia un leader politico o militare, un gruppo di sospetti soldati-miliziani-terroristi, un magazzino di armi, un centro di comando. Hanno distrutto tutti gli ospedali di Gaza per colpire presunti obiettivi militari - e nessuno, nel gruppo dei Paesi Nato, a parte un paio, ha alzato un dito in modo concreto. Perché mai un nemico della Nato non dovrebbe distruggere mezza Firenze per neutralizzare un – non presunto ma certo e pubblicizzato – comando strategico della Nato?

CINQUE: Io non so quanto realmente siano pericolosi, minacciosi, criminali, folli, veri o presunti, quelli che vengono indicati come nemici della Nato. Forse sono realmente pericolosissimi. Ma so per certo che le nostre classi dirigenti, e la dirigenza della Nato in modo particolarmente concentrato, sono composte da persone completamente folli, funeste, incoscienti, alienate, aliene, probabilmente rettiliane (se non sono nate rettiliane, lo sono diventate crescendo). E penso che dovremmo boicottare, sabotare, contrastare, sbugiardare qualunque cosa possa portare acqua al loro mulino. Che di certo non è il nostro. Non è quello delle persone normali, umane, che non hanno la pelle e l'anima ricoperta di squame. Non so come potremmo difenderci dalle eventuali minacce che si dovessero presentare alla porta. Ma di certo non difenderemmo un bel nulla mettendoci nelle loro mani, mettendoci sotto la loro autorità, sotto il loro comando, dicendo "presente" quando fanno l'appello degli obbedienti, dei "responsabili", dei volonterosi.

Disertare, disertare, disertare. Dovremmo soltanto e sempre disertare. (Con un pensiero a Francesco Benozzo.) E insegnare a tutti che è possibile disertare. E far venire la voglia e l'urgenza di disertare a chiunque, dovunque, di qua e di là da ogni confine, da ogni stupida frontiera che le accolite di avidi e disumani dementi abbiano mai tracciato.

Nessun commento:

Posta un commento