blog di Carlo Cuppini

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mercoledì 28 ottobre 2009

24 - parole di amico

Avevo chiesto al mio amico Majd se volesse scrivere qualcosa, qualunque cosa, per la militanza del fiore. Majd è un profugo palestinese, ha 23 anni, sta nel campo profughi di Al Ain. E' un ragazzo sensibile e intelligente, è arrabbiato per ciò che ha visto accadere intorno a lui, per tutti i suoi 23 anni di vita passati sotto occupazione militare. Studia e vuole fare teatro. Ha voglia di comunicare, conoscere, di uscire dalla gabbia dove è nato. Non è facile. Non ha potuto lasciare la Palestina per andare all'estero a studiare teatro. Come il suo amico Salah, che ora fa l'Accademia di Teatro a Damasco. A Majd, decine di amici e parenti gli sono stati portati via dai soldati israeliani, uccisi nei continui raid che vengono compiuti di notte nel campo, almeno tre volte a settimana. Chi viene ucciso per motivi legati all'occpazione militare, i Palestinesi lo chiamano martire, e appendono le sue foto sui muri fitti e pendenti del campo. I muri di Al Ain ne sono tappezzati. Questa estate ho passato con lui -con i suoi amici, con la sua famiglia, e con altri viaggiatori come me- delle belle giornate, sorseggiando caffè, thé, limonata e birra; guardando le luci di Nablus la sera, dai tetti delle palazzine del campo; ascoltando struggente musica egiziana, raccontandoci incubi e sogni sulle panchine del parco cittadino.
In risposta al mio invito, alle 5.50 di questa mattina Majd ha mandato il messaggio che segue, che ho cercato di tradurre fedelmente.


Amici,
che cosa posso dire!!?
oggi, intorno alle 4 di mattina, le forze di occupazione israeliane hanno invaso il campo profughi di Al Ain, per profughi palestinesi e hanno arrestato un ragazzo, Sameh Amin Rammaha. E’ molto naturale, per niente sorprendente, che le forze di occupazione facciano un lavoro del genere, ma ciò che vorrei far notare è che le forze di occupazione hanno voluto umiliare l’Autorità Nazionale Palestinese, dato che da più di un anno esiste un accordo che vieta agli Israeliani gli assalti alle città palestinesi. Ma questo sottolinea una volta di più l’incapacità dell’ANP di proteggere la sua gente; e allo stesso tempo ribadisce il disprezzo per le forze di occupazione e la loro mancanza di rispetto per qualunque cosa, e per tutti quelli che sono stati oltraggiati, per l’umanità dei bambini e degli adolescenti.
Infine voglio dichiarare quanto segue:
Sameh Amin Rammaha, 17 anni, è il fratello di due martiri uccisi nella seconda intifada, e ha un fratello di 12 anni in stato di detenzione amministrativa.
Grazie mondo


E questo è ciò che compariva nel profilo facebook di Majd stamattina:

Good morning world, I woke up at 4 am, voice bombing, screams of soldiers, and they arrest my cousin teenager 17 years.

3 commenti:

  1. il mio commento apparirà scontato.. ma io voglio urlare al mondo che ciò che ci racconta Majd è straziante..solo pensare che suo cugino di diciassette anni per ora si trova in una prigione isrealiana è spaventoso..ogni giorno è così in palestina, ogni giorno prigionie e checkpoints e nuove colonie..ogni giorno sofferenza sotteranea..eppure loro sono fortissimi,nell'animo..hanno un grande spirito..
    il mio grido va anche a tutti coloro che lottano e sono vicini alla popolazione palestinese da tutt le parti del mondo,continuiamo così!!!
    majd thanks for yr letter...
    alessandra orsini

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  2. Non so ne anche cosa scrivere a dire la verità... sono stato lì, con carlo ed altri amici... quello che ci detto Majd della sua vita cotidiana mi ha fatto avere l'acqua nei occhi, e questo in un posto bellissimo che lui ci ha portato, dove si poteva vedere tutta Nablus... veramente le nostre "sofferenze" sembrano niente paragonato a questo... e lui ancora trova forza per fare l'attore. Non mi dimenticherò mai dalla storia che ci ha raccontato, che è andato a fare un spetacolo di teatro insieme a dei israeliani, ma che non riusciva a sentirsi al suo aggio, al sapere che loro facevano parte della ipocrita società israeliana, e non si ribelavano. quindi, ha mangiato insieme a loro e poi non ha resistito a dirli, avete guardato che io ho mangiato dal stesso cibo che voi? allora, sapete perché? perche sono un ESSERE UMANO, esatamente come voi. E se ne é andato.
    Quindi, voglio che chi mi leggi in questo momento prove di mettersi al posto di questa gente, e capire il quanto per alcuni di loro, principalmente quelli che non hanno studiato ho che non hanno l'anima iluminata di Majd, il quanto é dificile essere tolerante. Quando un intero popolo invia i suoi figli per far la vita di altri esseri umani diventare un'inferno, in modo così gratis, così radical, ingiusto, cattivo e crudele. Chi è stato sape: Israele oggi pratica l'apartheid puro. è una società malata, alienata e razzista. è una anomalia. Ovvio che ci sono degli israeliani e degli ebrei che sono radicalmente in contro tutto ciò, e che incluso dedicanno la loro vita per cambiare questa situazione, però purtroppo è una minoranza. Dobbiamo pensare in tutta questa desperazione del nostro amicco Majd, ogni volta che vediamo in TV o nei giornale la notizia superficiale di un atacco terrorista, perchè tante volte c'è un brutto sbaglio che lo ha generato indietro (vide Iraq oggi). Violenza solo può generare più violenza. Punto e basta.

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  3. Ciao Carlo, non ci conosciamo personalmente ma credo che quest'estate abbiamo entrambi passato momenti stupendi insieme a Majd a Nablus, senza purtroppo incrociarci... volevo ringraziarti per avere dato uno spazio alle sue parole, che per me rappresentano la descrizione piu' forte ed efficace che si possa avere della situazione palestinese, di che cosa significhi vivere sotto occupazione, di quanto siano enormi le ingiustizie e ciononostante quanto sia gigantesca la dignita' e la forza che ancora i palestinesi hanno, nonostante le possibilita' di vivere una vita normale vengano loro tolte giorno dopo giorno... e' importante che il mondo sappia cosa significa, nascere e crescere in Palestina. se tutti potessero chiacchierare con Majd e fare una passeggiata ad Al Ain e Balata forse le cose cambierebbero un po'. spero. grazie ancora per avere dato spazio alle sue parole :)
    Majd, if you're reading this, thanks a lot for your letter. it's so important that people outside know what's going on there... please keep resisting.
    ciao e grazie,
    Arianna Tassinari

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